sabato 13 marzo 2021

Il Tesoro Dimenticato della Gloria di Ahghairon - Capitolo 17

Non così semplice

Ce l'avevano fatta? Punti di vista.

Certamente il tesoro perduto da centinaia di anni che stavano cercando era li, sotto i loro occhi, ma tornare a Baldur's Gate portandoselo dietro era ben altro problema.

Si erano riposati nella angusta stanza delle leve, con timore costante della presenza di altri spettri rettiliformi, e nel frattempo anche l'Idra si era leccata le ferite.

Quando tornarono a esaminare il tesoro, la bestia uscì di nuovo dall'acqua per attaccarli.

Le erano rimaste due teste ma era temibile.

Cercando di tenersi a distanza e separati tra loro per disorientarla, riuscirono però ad avere la meglio, col costante commento sarcastico di Murray.

Dalle nicchie e i passaggi di cui era disseminata l'enorme grotta del lago sotterraneo, i Kuo-Toa, che durante tutto lo scontro avevano intonato una litania per la loro "divinità", si zittirono improvvisamente, sgomenti, nel vederla morire.

Aria Aperta

Gli avventurieri nel frattempo, nell'impossibilità di portare via subito tutto il tesoro, decisero di esplorare la galleria più grande, sbucando così su una spiaggia dall'altro lato dell'isola.

Con sorpresa incontrarono la marinide che avevano salvato dalle prigioni dei Sauhagin, e la creatura, in debito per la sua vita, chiamò a se altri suoi simili e disse loro che li avrebbero aiutati battendo le coste in cerca di qualche nave nei paraggi per cercare di attirarla.

Altri membri del suo clan si sarebbero occupati di recuperare qualche borsa o contenitore fatto con vele, reti, e quanto il mare ogni tanto donava loro, per aiutarli a impacchettare il tesoro.

Decisero anche di preparare grandi falò nei punti più alti dell'isola, in modo che fossero visibili dalle navi nel caso i maridini ne avessero avvistata qualcuna.

Sul primo sperone di roccia furono attaccati da alcuni ghast che stavano divorando alcuni cadaveri nella scogliera sottostante.

Con sgomento, anche se ormai ben poco riconoscibili, notarono che si trattava di alcuni membri della Pulzella Veloce naufragata...

La presenza meifitica di quei non-morti e il loro insidioso tocco paralizzante spinse Arok ad evocare un nugolo di piccoli demoni che nel caos più totale attaccarono chiunque, dai ghast agli avventurieri stessi.

Sistemati i ghast e i demonietti, accesero una grossa catasta di legna e proseguirono verso un'altra zona dell'isola, percorrendo insidiosi passaggi tra le rocce.

Notarono uno strano nido, ma per fortuna non si palesò il proprietario e accesero un altro grande fuoco quando ormai era quasi il tramonto.

Tornando verso le grotte ricevettero alcune sacche e reti dai marinidi e la notizia che c'era una malconcia nave che stava facendo il giro delle tre isole, e probabilmente l'indomani sarebbe giunta li.

Giunti nelle grotte per portare via tutto il possibile, trovanono decine di Kuo-Toa che discutevano animatamente...

Tutti si voltarono a guardarli.

Poi un Sacerdote..o un capo...si fece avanti e cercando di parlare in un difficoltoso linguaggio comune disse loro che avevano deciso che siccome avevano ucciso la loro divinità, essi stessi erano divinità.

Alcuni Kuo-Toa però intervennero, polemici, e ci fu di nuovo un parlottare fitto e incomprensibile nella loro strana lingua.

Il Sacerdote rettificò allora che tutti quei nuovi Dei erano troppi e che solo Uno avrebbe potuto assurgere a nuova Divinità.

Fu allora che i 5 colsero l'occasione e mostrarono Murray e un brusio di meraviglia si dipanò come un'onda tra i Kuo-Toa.

Alcuni consiglieri, polemici, andarono a contestare qualcosa al Sacerdote.

Neanche a parlarne, nuova rettifica.. un teschio parlante poteva essere benissimo qualche trucchetto magico per ingannarli.

La diffidenza delle creature rischiava di mutare ben presto in ostilità ma riuscirono a convincerli, con qualche vero trucco magico, che era proprio Murray la verà divinità ed era grazie al suo potere che avevano sconfitto l'Idra...

Questa volta fu Murray critico però.

"EHy?! che storia è questa? chi vi ha detto che voglio fare il loro dio? E poi non sappiamo neanche cosa comporta essere la loro divinità!"

Il Sacerdote spiegò che la loro divinità gli avrebbe fornito potere magico e sarebbe stata servita e riverita li, in quella grotta, per sempre.

"bella merda... " commentò laconicamente Murray.

Gli avventurieri però promisero a Murray che doveva solo fingere e tenerli buoni, così loro avrebbero portato via il tesoro e poi una volta trovato un modo di andarsene l'avrebbero portato via con loro, onorando la promessa di aiutarlo a spezzare la sua maledizione.

Chi non affoga si rivede

Era da poco passata l'alba quando un albero malconcio con dei brandelli di vela, su tre che erano in origine, si profilò dietro il promontorio roccioso.

Raggiunta la punta i 5 notarono con delusione che era la nave pirata che li aveva attaccati.. o almeno ciò che ne restava. Era un mistero come potesse ancora navigare.

La speranza però tornò ad ardere nei loro cuori quando videro la figura che si sporgeva a prua, avendoli individuati in cima alle rocce: Frustaventi!

Quel maledetto capitano era stato ripescato dai pirati, a loro volta rimasti senza capitano, e fu così che i nemici di ieri furono gli amici di oggi, e la necessità di salvarsi la pelle fece vincere il buon senso.

Con quell'abbozzo di residui di ciurma e quella bagnarola semidistrutta, era arrivato a salvarli.

Era tempo di caricare il tesoro (con la pietosa menzogna che fossero sacchi di conchiglie) ma mentre si avvicinavano alla nave, scendendo la costa rocciosa, scoprirono di chi era quel nido.

E non fu una bella scoperta.