lunedì 12 aprile 2021

Il Tesoro Dimenticato della Gloria di Ahghairon - Capitolo 18 (Finale)

 Comitato d'addio poco amichevole.

Allo scoperto e inermi, vennero sorpresi da una grossa Viverna.

Mollarono subito i sacchi a terra pronti a fronteggiarla. L'enorme creatura alata venne rallentata da un incantesimo di Tamira che ne smorzò notevolmente l'attacco in picchiata, ma nonostante questo per poco non fece fuori all'istante Thayla con un colpo dell'uncino avvelenato che aveva sulla coda.

Atterrare in quello stato di rallentamento però non fu una bella idea per la viverna che venne ricoperta di mazzate da tutto il gruppo, per poi provare e ritirarsi su in volo.

A quel punto fu un terribile sortilegio di Arok ad avvolgerla.. sparì dentro un globo di fredda oscurità fatta di sussurri, tentacoli e rumori di altre realtà...



I 5 ripresero la fuga verso la nave, ma la viverna infine si liberò sbucando fuori ferita, stremata e ancora più arrabbiata.

Aveva ritrovato anche la sua velocità e planò sui fuggitivi, che erano pronti a reagire e in un ultimo scambio di colpi e incantesimi la abbatterono.

Dalla Nave, Frustaventi e la sua nuova sparuta ciurma, spettatori dell'epico scontro, applaudirono con un tifo da arena.

Era tempo di partire.

Caricati tutti i sacchi di monete, salirono su quel relitto semovente pregando Valkur che riuscisse a resistere a quella traversata.

Murray non poteva deglutire, ma l'avrebbe fatto se avesse avuto ancora una gola e un corpo umano. Era teso e preoccupato per quel solenne momento: salendo sulla nave e lasciando l'isola era convinto di morire, esplodere, scomparire, o qualunque altra cosa brutta dovesse derivare dalla sua maledizione.

Korlon fece con lui l'ultimo passo sulla passerella improvvisata che conduceva a bordo, e la nave prese ad allontanarsi dalla costa rocciosa.

Non accadde nulla.

Murray era ancora vivo, sarcastico e fastidioso come sempre.

E passata la paura, rivendicò subito la promessa che gli avevano fatto.. aiutarlo a liberarsi da quella maledizione.

Viaggio della speranza

Fu un viaggio di ritorno deprimente, lento, e stremante.

La nave in quelle condizioni procedeva lentamente e le ore sotto il sole o in balia del mare erano tremende, come la sete e la fame che prese a mordere implacabile gli occupanti della nave.

Cercavano di pescare qualche pesce, e ricavare acqua dall'umidità della notte.

La situazione parve giungere alla fine quando tra la nebbia e le basse nubi individuarono una pericolosa nave pirata, riconosciuta da Frustaventi come "Velegrigie".

Non potevano fuggire. Ne erano consci.

Mentre i pirati si avvicinavano per venire a controllare quel relitto semovente, si nascosero così tutti nella stiva tranne Murray, che rimase sul ponte.. e insieme ad alcune illusioni create con astuzia, Murray spaventò i pirati facendogli credere che si trattasse di una nave fantasma.

Il viaggio riprese. Sempre più stanchi e stremati.

Comitato di benvenuto poco amichevole.

All'alba del sedicesimo giorno, finalmente giunsero alla foce del Chionthar e risalirono il largo fiume fino ai moli di Baldur's Gate.

Ad un certo punto notarono che c'era qualcosa di strano nella loro rotta: non stavano puntando ai moli principali, ma stavano deviando verso una zona portuale in disuso e alcuni moli abbandonati.

Frustaventi, a disagio, spiegò che era per evitare di dare nell'occhio arrivando con una ex-nave pirata..e poi loro erano probabilmente ancora ricercati dal Pugno Fiammante.

Tuttavia qualcosa non andava.

Tra la foschia emerse un molo e tutto attorno c'erano delle figure umane.

No. Decisamente qualcosa non andava.

"Amici..Mi spiace...non potevo fare altrimenti" bofonchiò il Capitano con amarezza.

"senza rancore..."

Il Capitano purtroppo era una pedina della Rete Nera.. tenuto sotto scacco dal fatto che avevano preso in ostaggio sua figlia. Non era stato casuale che proprio lui si fosse fatto avanti ad aiutarli quando le guardie li cercavano, e neppure nell'offrirsi di portarli all'Isola..ora appariva più chiaro.. c'era un disegno sotto.

Quei moli erano gremiti di sgherri e mercenari zhentarim.

Ad attenderli c'era una vecchia conoscenza, "La Voce" in persona.

Di fronte a quello schieramento di forze non c’era molta scelta se non arrendersi e non fare mosse azzardate, ma apparentemente l’uomo si avvicinava per parlamentare e non per dar battaglia.

L'agente zhentarim si fece avanti con la sua solita aria autorevole e carismatica.

Sembrava sapere molte cose sul carico e sulla loro missione, e propose loro una generosa offerta che non si può rifiutare: gli avrebbe lasciato quella nave e avrebbe pagato i costi di riparazione, inoltre avrebbe fatto in modo di ritirare le accuse per l'incendio al magazzino delle Daghe Rosse e fatto rimuovere la taglia su di loro, il tutto in cambio del carico.

La risposta a questa proposta giunse sotto forma di una improvvisa sventagliata del ventaglio magico che avevano recuperato durante la loro avventura...

La misera vela rattoppata della nave si gonfiò di colpo cominciando a riallontanarla dal molo.

Una gragnuola di dardi e frecce prese a piovere da ogni lato, mentre altri mercenari, prima nascosti, sbucavano dai vicoli e dalle baracche di legno in disuso.

Arok attinse nuovamente alla Fame di Hadar avvolgendo parte del molo, e mentre col ventaglio provavano a guadagnare distanza, i pirati a bordo passarono dalla parte degli zhentarim per fermare i cinque ribelli..ma uno dopo l'altro furono scagliati in acqua da Korlon e Blenda.

Gli zhentarim sciamavano sui moli per fermarli e colpirli a distanza, le forze in campo erano impari e solo il fatto che si erano allontanati dal molo manteneva vive le speranze di uscirne vivi, poi un alleato insperato giunse.. Kelysius, che aveva recuperato un piccolo gruppo di combattenti e da una torretta di guardia colpì sui fianchi gli zhentarim. Insieme a lui uno strano automa lanciava dardi magici all'impazzata.. A.M.B.R.O.G.I.O. IV.. evidentemente lo gnomo aveva mantenuto la parola!

Con "la Voce" occupato e ferito dal sortilegio di Arok, e quell'intervento, la nave riuscì ad allontanarsi e gli zhentarim si ritirarono.

Il Finale?

Approdarono in un'altra zona del porto indicata da Kelysius, che fece scaricare in fretta il carico per nasconderlo in una zona segreta e sicura, mentre la nave venne data alle fiamme.

Finalmente nel capannone sicuro di Kelysius tirarono il fiato e raccontarono tutte le loro vicissitudini.

Il collezionista pagò 1/3 del valore come promesso, in sonanti monete d'oro (intanto quelle del tesoro non erano un conio riconosciuto, difficilmente le avrebbero potute spendere) e promise di aiutarli per la taglia col Pugno Fiammante e anche per la maledizione di Murray.

Li aiutò a lasciare di soppiatto la città evitando i controlli, consigliando di attendere sue notizie alla Locanda del Braccio Amico, lungo la strada a sud.


E fu così che quell'antico dono di Waterdeep raggiunse finalmente la sua destinazione iniziale.

Kelysius ne donò una parte alla città, per il museo della Sala delle Meraviglie.

E i nostri eroi erano più ricchi, ma anche fuggitivi. Ma di sicuro pronti ad altre avventure.

Fine campagna.