venerdì 24 novembre 2023

RETURN OF THE STORM MAIDEN (30)

CAPITOLO 30 - L'ULTIMA GOCCIA

"Combattere ogni combattimento che ti viene offerto non ti rende un grande uomo, ti rende uno sciocco." (Arcidruido Menedhan)


Il clima era più mite dove si trovavano ora. Era evidente che si trovassero più a sud.
Il teletrasporto era andato a buon fine, e uscendo da quel malandato magazzino chiesero subito lumi sulla Locanda dell'Ultima Goccia, il luogo definito in maniera piuttosto enigmatica da Marla come "il più pericoloso e dunque il più sicuro" di tutta la città.
Era la che avrebbero trovato il contatto, Meralia.

Le vie del porto che si pararono di fronte agli avventurieri non pullulavano di umani di etnia Ffolk come si aspettavano, ma c'era una gran quantità di gente più esotica e tanti Amniani, e i ruathen o northlander erano davvero rari. 
Pur essendo situata nell'arcipelago delle Mooshae infatti, Snowdown era diventata una colonia sfruttata dall'Amn.

Lungo la strada, passando tra i vari moli, furono attirati da una grande folla. Sembrava una esecuzione, o qualcosa di simile.
Era più "qualcosa di simile". Era la prova dei 2000 piedi.
Una prova a cui poteva appellarsi un condannato per provare la propria innocenza.
Avrebbe camminato, in apena, trasportando un pesante macigno sul fondo del porto per riemergere dall'altra parte.
Secondo le confidenze che i nostri eroi raccolsero da una vecchiarda tra la folla, soltanto tre volte qualcuno ci era riuscito.
Una volta era stato il nipote di un Re, grazie ad un trucco.
Una volta uno strano mezzo-ogre che si scoprì in seguito avere quattro polmoni... e immaginarono che per scoprire una cosa simile il poveraccio nonostante avesse avuto successo poi fosse finito male ugualmente.
Una volta restava misteriosa ma di certo, a suo dire, ci sarà stato qualche altro trucco.

La statistica, implacabile, non fu intaccata e il poveraccio morì affogato nel tentativo anche quel giorno, tra i bbuuu o le acclamazioni della gente.

Ad ogni modo, gli avventurieri non erano certo qui per scoprire queste folkroristiche leggi locali, e proseguirono fino al quartiere ricco, nella zona più collinare, trovando ben presto L'Ultima Goccia.

Era un decadente ma sfarzoso locale su ben tre piani. Le finestre tutte tappate con pesanti tendaggi di velluto rosso scuro, da cui provenivano soffuse luci di candele altrettanto rosse, o arancioni.
All'interno, spazi ampi, tavoli ben distanziati e un arredamento piuttosto grottesco e gotico.
Era sera e il posto si stava animando, e fu subito chiaro che non era una semplice locanda, ma una sala da gioco, che offriva svariati divertimenti e servizi.

Una avvenente quanto magra mezzelfa dai capelli tinti, Nissin, li accolse per poi dirottarli al bancone.
L'oste sciorinò una vasta scelta di alcolici, tutti molto pregiati, fino a quando una leggiadra presenza si fece strada tra di loro.
Una ragazza con gli occhi neri come il carbone e come la sua stessa chioma, dalle movenze fluttuanti come una nube di oscurità.
Era una delle prostitute comprese nei "servizi" della Locanda.
Cosa più importante però, disse di chiamarsi Meralia.
Mentre facevano conoscenza della misteriosa donna, i quattro notarono una vecchia conoscenza uscire dal locale, Hrolf il Riottoso, accompagnato da quello che scoprirono essere il direttore del posto: Aimo Dan Kentel.
Che ci faceva li quel bastardo trafficante di persone? L'avrebbero capito in seguito.

Nel frattempo Meralia, per non bruciarsi la copertura, non perse troppo tempo con gli avventurieri al bancone ma ne accettò solo uno da portare al piano di sopra: un imbarazzato Gelrish.
La donna era priva di qualunque vergogna e non esitò, per non destare sospetti se qualcuno li avesse spiati, a comportarsi come se il fortunato dragonide fosse un cliente qualsiasi.
Non che per il dragonide fosse un sacrificio, in fondo...

Al riparo delle lenzuola però, trovò modo di parlare e capire cosa serviva e cosa erano venuti a fare.
Secondo le sue informazioni, era difficile che Erliza accettasse visitatori e questuanti a palazzo, ed era più facile incontrarla proprio li, perché nei sotterranei dell'Ultima Goccia c'era un'arena dedicata ai combattimenti sia tra uomini che tra le più pericolose ed esotiche creature che il direttore Aimo riusciva a procurarsi.
Ecco forse spiegato i suoi affari con Hrolf..forniva vittime da massacrare nell'arena?
Erliza aveva un campione, Bort Gonnash, che avrebbe combattuto tra qualche giorno, e un possibile piano che suggerì Meralia fu quello di eliminarlo per offrirsi poi di combattere per lei.
Diversamente, non era il tipo di donna che li avrebbe aiutati senza aver nulla in cambio, o forse proprio non avrebbe prestato attenzione alla loro richiesta.
Ma se fosse stata in debito...

Una volta che Gelrish tornò al bancone coi compagni, dopo un breve conciliabolo decisero di uscire per parlare lontano da orecchie indiscrete.
Cercarono la piazza dove abitava Bort, e durante il tragitto discussero a lungo sulla strategia da adottare. C'era chi era per una soluzione brutale e chi invece per valutare altre strade.
Inoltre Lyandria e Gelrish erano anche turbati dal fatto che Hrolf fornisse schiavi per i massacri che avvenivano nell'arena, e non riuscivano a pensare di non intervenire... anche se questo avrebbe messo a repentaglio la loro presenza li e i rapporti con Erliza, e rischiato di perdere l'occasione di avere le informazioni che cercavano su Zavoros.
Dopo un breve sopralluogo alla grande casa che ospitava Bort e la sua cricca, rientrarono in Locanda, non senza qualche brivido visto che la notte cambiava Caer Westphal, facendola diventare una citta deserta. Pochissima gente in giro e poche guardie, e una strana sensazione di pericolo, come se misteriosi predatori fossero in giro nel buio della notte.

Ishmael, ripensando al sorprendente effetto dei vapori mordayn, provò a ottenerne qualche dose perchè aveva avuto una mezza idea di diffonderli nella casa del Campione.
In fondo in una Locanda che si vantava di offrire ogni possibile vizio o piacere, forse era il posto giusto per trovare anche certe sostanze.

L'oste dopo qualche insistenza rivelò loro qualche dettaglio sugli incontri che sarebbero avvenuti, anche se molti erano una sorpresa per i viziati spettatori. Quel che era certo era che non si trattava solo di scontri tra guerrieri, ma venivano esibite creature e mostri esotici o addirittura evocati.
C'era anche chi però proponeva di combattere nell'arena in proprio, o anche contro, anzichè sostituirlo, per mettersi in mostra con Erliza...mentre Lyandria e Gelrish continuavano a insistere con liberare gli schiavi.
Dopo una lunga discussione, decisero un piano che si muoveva su due fronti.
Stordire il campione Bort con la droga, bloccare le uscite, e dar fuoco alla casa, così da offrirsi di sostituirlo.
Successivamente infiltrare qualcuno di loro tra gli schiavi del primo combattimento per cercare di aiutarli e salvarsi la pelle da qualunque scontro impari si prospettasse a quei derelitti.

Visti i pericoli notturni della città, decisero di agire prima dell'alba, che a parere di Ishmael era il momento migliore visto che Bort e compagnia sarebbero stati ben addormentati, e qualunque cosa avesse infestato le notti di Caer Westphal avrebbe cominciato a ritirarsi visto l'imminente arrivo del giorno.
Andarono a riposare in attesa del momento propizio. Ognuno concentrato sui difficili compiti  che li attendevano, a parte Dehuin che dopo un intero barile di pregiata birra di Mithral Hall era ovattato e tranquillo, pronto a accettare qualunque piano, anche prendere a calci in culo Asmodeus in persona...

venerdì 17 novembre 2023

RETURN OF THE STORM MAIDEN (29)

CAPITOLO 29 - VERSO CAER WESTPHAL

"L’unica cosa innegabile del futuro è che viene lui da te, che tu sia pronto o no, e senza bisogno di mezzi di trasporto." (Verità del Saggio Jamal 15.4)


La Spina Avvelenata stava puntando a nord, anche se la decisione sulla reale destinazione non era ancora presa.
Dopo aver interrogato con ben poco tatto e anche un incanto di zona di verità il prigioniero infatti, l'equipaggio scoprì che nel vicino Arcipelago di Korinn si nascondeva un altro Uditore. Tale padre Haesten.
Ed erano tentati di andare a fargli visita.
Scoprirono anche chi era il terzo.
Ahi loro, qualcuno di già conosciuto: Hergatha, la Storm Maiden in persona. In carne ed ossa. O forse in ectoplasma.
Dopo una tormentata decisione, la Spina continuò a puntare a nord, per tornare a Gundarlun.

Durante il secondo giorno di viaggio, nel punto più pericoloso della rotta perché passava vicino alla zona di guerra dove si concentrava la maggior parte degli schieramenti, vennero avvistati da una nave, alla quale se ne unì una seconda.
Nonostante l'inferiorità numerica, la Spina si destreggiò bene e grazie al potere della Conchiglia, una delle due assalitrici venne fermata da un gorgo d'acqua, mentre la seconda sconfitta con solo una perdita di un uomo.

Nel terzo giorno di viaggio dovettero lottare invece con la furia della natura. Una grossa tempesta li tenne impegnati quasi tutto il giorno, portando le loro forze e la resistenza dello scafo allo stremo.
Riuscirono a mantenere però una buona andatura, e nel quarto giorno, verso nord-ovest, spuntò finalmente la familiare sagoma dell'isola di Gundarlun.

Il porto di Gundbarg era vuoto e piuttosto cupo da quando la gran parte delle forze era mobilitata, ma reincontrare Ploppa e gli amici lasciati nella capitale risollevò il morale di Lyandria e compagni.
Vennero così a sapere che Richard e Siberrin erano riusciti nella missione e avevano fermato il matrimonio di Rault il Saggio, o quanto meno rimandato.
Verania furente era tornata sul fronte di battaglia, ma per ora almeno le Nordland non si erano ancora schierate ufficialmente nella guerra.

Era arrivato anche un pacco per Richard, e visto che era assente lo aprirono loro.
Al suo interno una macabra scoperta: la testa mozzata di un doppleganger.
Il trucchetto di Richard per depistare i suoi "amici" zhentarim aveva funzionato per un po', ma era evidentemente stato ora scoperto.

Non c'era tempo tuttavia per i problemi degli altri, bisognava pensare al componente successivo del rituale per la nave fantasma: il Cuore del Pirata Zavoros.
Stavano arrivando quasi alla fine del mese di Uktar e durante quel viaggio di ritorno avevano realizzato con sgomento che le giornate erano sempre più corte, il sole tramontava prima, e il buio avrebbe sempre più favorito le apparizioni della temibile nave fantasma della Storm Maiden.
La luce stava lasciando il mondo, e anche se questo era sempre accaduto nel succedersi delle stagioni, questa volta aveva un sapore metaforicamente e profeticamente inquietante ed amaro.

L'isola di Snowdown li aspettava, e la famosa o famigerata Erliza Daressin aveva le informazioni che cercavano.
Furono raggiunti dall'indolente Marla, che coi suoi modi spicci li accompagnò nuovamente nelle fogne dove predispose un cerchio di teletrasporto.
Nel far questo li ammonì sui pericoli dell'isola e della sua governante, e diede loro alcuni utili consigli.
Ad attenderli avrebbero trovato un contatto della Società del Kraken che poteva aiutarli.
Il suo nome era Meralia.

Con un piccolo balzo furono dentro quel cerchio, aperto nella putrida superficie acquosa delle fogne.
Ad accoglierli fu il duro scricchiolìo del legno, e il solito senso di nausea per questo tipo di spostamenti.
Un pavimento fatiscente.
Erano in un magazzino abbandonato, e dai rumori che giungevano dall'esterno si direbbe che fosse situato in una zona portuale.
Sbraiti, ordini, catene e cordame, carretti su un selciato e urla, e soprattutto quella inconfondibile puzza di salsedine.
Erano a Caer Westphal. Capitale di Snowdown.
Erano in ballo. E si iniziava a ballare.

venerdì 10 novembre 2023

RETURN OF THE STORM MAIDEN (28)

CAPITOLO 28 - PIAZZE AGITATE

"Incredibile la spazzatura a cui crederanno gli idioti, se la gridi abbastanza forte." (Grabius Lanterzi)


Lasciata Lyandria al monastero, gli altri quattro eroi stavano tornando alla nave quando, passando vicino alla piazza dove avevano ricostruito la statua di Valkur, che non sembrava poi così tanto Valkur, notarono una folla in parte incuriosita e in parte inferocita fronteggiare alcune figure.

Un emaciato predicatore con uno sfregio a spirale (o era un vortice?) sulla fronte spalleggiato da alcuni cultisti stava per profanare di nuovo la statua e fare proseliti tra la folla, che però pareva più inferocita che disposta ad ascoltarlo.
Fu in quel momento, proprio quando i nostri avventurieri stavano per intervenire, che scoppiò il tumulto.
E lui cantò
Un canto in parole sconosciute, in una lingua nera e inquietante.
Un canto che più che alle orecchie arrivava alla testa.
Una promessa d'eternità
Una promessa di potere condiviso, di pace eterna, di grandezza.
Una promessa di oblio
Di rivincita
Dare la vita, la propria anima, per fonderla con qualcosa di superiore...
Parte della folla parve impazzire, cominciarono a scontarsi tra loro. Scoppiò il caos.

La volontà di Gelrish, Ishmael e Baandulf fu più tenace di quel canto. Soltanto Dehuin restò imbambolato, salvo riprendersi però in fretta e lanciarsi nella mischia insieme agli altri.

Tutti quei popolani erano innocenti, bisognava agire con cautela.
Ishmael saltò da un tetto all'altro per avvicinarsi al predicatore del Vortice scagliandogli due asce, poi l'uomo fu circondato dai suoi fedeli.
Ishmael fece breccia nelle difese arrivando a mordere l'uomo, che con un terribile anatema lo maledisse con una malattia, mentre uno dei cultisti lo paralizzò con un sortilegio, per poi colpirlo alle spalle.
Gelrish si fece largo tra la folla cercando di non causare perdite innocenti.
Dehuin invocò antichi spiriti guardiani nanici che presero a flagellare quei cultisti.
Qualcuno tra la folla, impazzito, scappò verso i moli ma non c'era tempo di occuparsene, Ishmael paralizzato era in difficoltà e non potevano perdere il focus dal predicatore.
Gelrish avanzò indebolendo i nemici con un'anatema e lanciando un incantesimo che però, nella calca, fu deviato verso la statua facendo infuriare Dehuin e attirando anche l'ira degli spiriti guardiani.

Colpito a morte, un cultista crollò liberando così Ishmael dall'incanto di blocca persona.
Un altro venne freddato dagli spiriti e anche il predicatore cadde prima di invocare altri malefici poteri.
Dehuin inseguì l'ultimo fuggitivo e riuscirono a catturarlo, poi in nome degli Dei nanici requisì il martello in adamantio col simbolo dei clan nanici di Rethgard ad un esterrefatto Gelrish.
Il dragonide provò a riprenderselo ma l'arma, da Dehuin resa rovente con un incantesimo divino, non si riusciva a impugnare.
Baandulf, che era uscito quasi divertito da un cumulo di popolani ammassati nella rissa provò a metter pace e a ricordar che dovevano tornare alla nave e riposare.
Il prigioniero intanto, ora legato per bene, proferiva orrende minacce, blaterando dell'affronto di aver ucciso Jaran (era il nome del predicatore, evidentemente) predicatore nominato "dall'Uditore Haesten". 
Dopo "Yavhedren" ecco nominato un altra delle misteriose figure chiamate Uditori.
Tornati ai moli scoprirono che alcuni dei cittadini impazziti si erano buttati in acqua in maniera suicida, andando come niente fosse verso il mare aperto.
Gelrish corse allora al monastero richiamando Lyandria e alcune delle monache-guerriere per cercare di recuperare i dispersi.
Anche i pescatori locali vennero allertati dal Borgomastro per iniziare le ricerche a tappeto, ma tutto ciò che trovò Lyandria immergendosi in quelle buie acque notturne fu un solo cadavere. Un povero popolano affogato.
Altre anime in pasto a Ydaach'nar?

Una volta a bordo della Spina Avvelenata, per evitare di contagiare tutti, Ishmael fu deposto nella cabina della Capitana, mentre fino a tarda notte continuarono i battibecchi tra Dehuin e Gelrish che rivoleva il suo martello.
Dopo quella notte agitata, sembrò davvero poco il riposo quando all'alba vennero tutti svegliati dai mercenari dell'equipaggio festanti che erano stati pagati da Dehuin.
Ishmael, guarito dai poteri di Lyandria sembrava stare meglio, mentre la capitana, infastidita dal baccano scatenò i poteri della Conchiglia creando il caos al molo con un piccolo maremoto e un inquietante vortice nelle acque di quella baia riparata.
Era tempo di rimettersi in riga.
E pensare alla prossima rotta.
Tornare a Gundarlun per poi sfruttare gli aiuti magici della misteriosa Società del Kraken, o viaggiare nel cuore delle Moonshae, fino a Snowdown, approfittandone per far scalo nella sinistra isola di Oman e recuperare i tesori delle miniere?