Non c’era verso di attraversare il portale. Solido muro di
roccia e nessun passaggio segreto.
La chiave era in quei versi. Abbracciare la sua fede… i suoi
doni…?
Forse un modo c’era.
Ripresero ad esplorare il complesso di stanze buie e
silenziose con un nuovo obiettivo: trovare delle vesti cerimoniali dei
sacerdoti di Talona ancora integre.
Trovarono un grande salone cerimoniale, con in fondo un
altare.
Il pavimento della sala era decorato con grosse piastrelle
di pregiati marmi di varie sfumature che disegnavano una zona quadrata,
delimitata dalle colonne che sorreggevano i due archi portanti dell’ampio
soffitto.
Katrina notò qualcosa che non andava: dei fori,
difficilmente visibili nella pietra scura delle colonne, lasciavano presagire
un qualche tipo di trappola.
Bogro, senza andar troppo per il sottile, provò a premere
una delle piastre di marmo e l’intera sala fu irrorata da un gas venefico. Il
tenace mezzorco comunque se la cavò e il gruppo cercò di escogitare un sistema
di attraversare il salone. Fu Breena a riuscirci, visto il suo esiguo peso,
ditribuendolo tra 2 piastre contemporaneamente, arrivò dall’altro lato ed
esaminò l’altare e la zona attorno, ma non trovò nulla di interessante.
Proprio quando stavano per tornare indietro, la gnoma si
ricordò di avere un asso nella manica: con un incantesimo rivelatore, evidenziò
le trappole della stanza, scoprendo un percorso sicuro in quelle piastrelle,
così che anche i suoi compagni poterono passare senza attivare il pericoloso
gas.
Con il loro aiuto, venne scoperto un passaggio che era
sfuggito all’esame della gnoma: un passaggio segreto sotto l’altare.
Putroppo per loro però, la stretta galleria si ricollegava
al passaggio segreto già trovato in precedenza che portava alla stanza con il
portale e l’iscrizione.
Ripartirono nella direzione opposta, dal lato di quelli che
dovevano esser stati gli alloggi dei cultisti.
Non era facile spostarsi in quei corridoi, interrotti dall’enorme
crepaccio che, come un’orrenda cicatrice, aveva spaccato diagonalmente il
sotterraneo . A volte si trovavano di fronte la spaccatura, vedendo i corridoi
proseguire davanti a loro ma sfalsati di parecchi metri d’altezza…
Esaminarono diverse stanze. Quasi tutto era in rovina da
tempo e inutilizzabile, ma ai loro occhi attenti non sfuggì qualche piccolo
oggetto magico o pergamena.
Tra i vari scrigni ancora interi, furono sopresi anche da un
astuto predatore: un mimic.
La creatura mostruosa provò a divorare Bogro, ma fu
subissata di mazzate e la sua stessa strategia si ritorse contro.
Le energie e gli incantesimi tuttavia cominciavano a
scarseggiare, e i 5 compagni decisero di accamparsi e riposare in quella
stanza, con un solo ingresso, che sembrava ora sicura.
La fioca luce magica azzurrognola del bastone di Aran
illuminava tetramente i turni di guardia che ora dopo ora si avvicendavano.
Scricchiolii, lontani rimbombi, suggestioni di lamenti veri
o presunti o forse correnti d’aria erano la sola compagnia di chi restava
sveglio a vegliare sui compagni.
Fu durante il turno di Katrina che le ombre proiettate dalla
luce parvero animarsi, allungarsi.
Troppo tardi si accorse che in quell’alternarsi di luce e
ombra creata dalle nicchie nei muri o dalle macerie, qualcosa si stava
realmente spostando… come fossero composte da sole 2 dimensioni, alcune ombre
erano penetrate nella stanza senza aprire la porta, insinuandosi dalle fessure.
Pallidi ricordi di persone vere, cultisti che una volta
avevano alloggiato nelle stanze vicine, ora animate solo dalla non-morte e dall’avversione
alla vita, si allungarono per prosciugare la forza e la vitalità dei nostri
eroi.
Un orrendo urlo di Aran risvegliò tutti, e anche Breena si
salvò per un pelo dal tocco gelido di quelle creature. Fu il caos. Altre ombre
nel frattempo sgusciarono nella stanza, mentre i 5 compagni combattevano
disorientati e sorpresi. Le armi normali ferivano a fatica quelle entità
maligne, e solo la furia e la volontà di sopravvivere ebbero la meglio alla
fine… lasciando alcuni di loro veramente privi di forze.
Cessato l’allarme, ripresero a riposare per riprendere le forze
duramente messe alla prova e non ci furono altri incidenti…
Si rimisero in cammino, con maggiore determinazione. Volevano
sbrigarsi. suel luogo chiuso dava i brividi e soffocava, nessuno voleva starci
ancora più del dovuto.
Nella stanza ancora ben conservata di quello che forse era
stato un sacerdote di rango più importante, trovarono finalmente delle vesti
ancora non divorate dal tempo o dai tarli, e Breena curiosando tra il ciarpame
in un armadio per poco non venne soffocata da una sinistra mano animata.
Si, stando ai racconti della gnoma la mano era destra, ma
molto sinistra. Ahahah. Ma andiamo avanti…
Trovate le vesti, tornarono alla stanza dell’enigma per
verificare se la loro teoria era esatta: Katrina e Aran indossarono i vecchi
paramenti Taloniti, poi furono avvelenati (veleno e malattia…i doni di Talona
erano quelli?) da un incantesimo di Breena, e si avvicinarono al portale.
Quello che per altri era un muro, per loro divenne una porta
dimensionale che li proiettò in una sala esagonale adiacente, simile a quella,
senza alcun accesso tranne il portale magico usato.
Un piedistallo vuoto con un foro si ergeva al centro, mentre
da un lato gli enormi resti di un golem di pietra giacevano sconfitti e
divelti. Dalla parte opposta al golem, in mezzo ad alcune macerie, i resti
recenti di un uomo. In alto, in quell’angolo delle macerie, una galleria
scavata con chissà quale ausilio magico scendeva verticalmente nella stanza dal
soffitto.
Tutti gli indizi erano abbastanza chiari: con amarezza
constatarono che erano stati anticipati.
Qualcuno, in grado di percepire l’esatta posizione dell’artefatto,
era penetrato da sopra evitando tutto il complesso di grotte e sotterranei,
aveva sconfitto il possente guardiano (con una sola perdita) e li aveva
beffati.
Quel foro era stato il supporto del Bastone. Aran lo sapeva... ne poteva avvertire ancora il potente residuo d'aura magica...
Quel foro era stato il supporto del Bastone. Aran lo sapeva... ne poteva avvertire ancora il potente residuo d'aura magica...
Per loro non c’era altro li. Non restava che tornare a
Neverwinter a fare rapporto a Maran Ventopungente…
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