Stavano tornando verso Luskan, ma si sa che non si fanno
patti alla leggera con i Draghi, e lungo la strada l’enorme creatura incontrata
tra i monti tornò a farsi viva.
Consegnarono medaglione e spada al drago, che confermò che
ora poteva attivare il loro potere e teletrasportarli. Non restò altro da fare
che accettare e scoprire dove diavolo portava.
Non appena la sensazione nauseante di vuoto scomparve e il
mondo smise di girare vorticosamente e il nano riacquistò la vista, un nuovo
panorama si spalancava davanti ai suoi occhi…. E non era uno spettacolo
incoraggiante.
Il fiero barbaro delle terre del nord non aveva mai visto
una simile desolazione.
Era un deserto… ma non come se lo immaginava dai
racconti o dai canti dei bardi, con sabbie, dune, oasi.. sembrava piuttosto una
zona devastata da qualche antico cataclisma.
Solo rocce nude, desolazione, e qualche
moncone di albero secco.
Si trovavano su una montagna, sulle sue pendici, e potevano
vedere che la parte superiore era costellata di varie aperture.
Più di una
galleria penetrava nella montagna, rendendola simile ad un grosso formicaio, e
oltre al caldo del sole, un caldo ancora più opprimente usciva da quei fori.
Avevano sperato che il sortilegio legato a quel medaglione
li portasse al cospetto dei Giganti delle Tempeste, per capire cosa stava
succedendo, ma quel luogo non sembrava affatto fornire risposte.
Non restò altro che esplorare l’interno della montagna.
Superarono diversi cunicoli, seguendo un ritmico tintinnio
simile a quello del martello di un fabbro, e giunsero nei pressi di una fornace
alimentata dal magma. Numerosi nani, con collari da schiavo, erano intenti a
lavorare duramente.
Una scintilla di atavico odio accese lo sguardo di Brogmar
quando si rese conto che non erano nani della sua specie, ma erano nani grigi, Duergar,
gli odiati nani reietti del sottosuolo.
Era abbastanza inquietante che una razza come quella,
abituata a schiavizzare, fosse a sua volta stata schiavizzata, e Brogmar
abituato alla libertà assoluta delle lande di ghiaccio e alla sua vita barbara e
senza regole, aveva più di tutti l’avversione
per schiavitù e prigionia.
Superando l’odio iniziale, il nano provò a comunicare con i
duergar, scoprendo alcune cose su quel posto, anche se non capiva che diavolo
fossero le creature parte umanoidi e parte mufloni di cui parlavano quei nani
grigi.
Scoprì con disappunto anche che di Giganti delle Tempeste li non ne avevano
mai visti… ma a cosa era servito allora quello strano teletrasporto del medaglione?
Il Drago li aveva ingannati? Erano finiti fuori rotta?
Proseguirono scegliendo di risalire ai livelli superiori del
complesso, giungendo proprio in una sorta di cucina dove una di quelle creature
descritte dai duergar stava mangiando, vicino a lui un duergar schiavo.
Non si mostrò ostile e spiegò loro alcune cose su quel posto
e sulle sue attività. Rivelò anche che si trovavano nel famigerato Anauroch, il
terribile deserto magico a est della costa della Spada…ma mentre se ne stavano
andando, con un qualche dannato sortilegio si impossessò del corpo di Lucky, un
po’ come i fantasmi di alcune leggende.
Miracolosamente il mago, con grande prontezza e un enorme sforzo
di volontà riuscì a rivolgere un incantesimo contro se stesso e colpire la
psiche della creatura, che si rimaterializzò poco distante: non passò neppure
un istante che Brogmar stava già caricando, adirato per lo scortese gesto.
Infuriò la battaglia, anche il nano grigio prese parte al
combattimento, mentre un’altra di quelle “cose” usciva dal suo corpo.
Per fortuna una venne messa in fuga da un incantesimo, mentre
l’altra tentando di possedere il nano si scontrò con la ferrea volontà di
Brogmar e conobbe il pesante bacio dell’acciaio del suo martello.
Il duergar superstite si arrese, impaurito da quella inaspettata
liberazione e dalle conseguenze mortali che poteva avere se i suoi padroni l’avessero
scoperto, e guidò i 4 avventurieri lungo il dedalo di cunicoli fino ad un
cerchio di teletrasporto.
Sfruttarono quel magico sistema di spostamento per salire ad
un qualche livello superiore della montagna.
Brogmar, confuso, maledisse la magia, i maghi e i dannati
teletrasporti una volta arrivati a destinazione.
Seguirono ancora il nano fino a giungere in una immensa stanza
dove ad un tavolo si potevano vedere 3 giganti seduti che discutevano.
Il duergar si defilò e loro rimasero a
origliare quella strana riunione di 3 giganti di razze diverse: erano un grasso
gigante delle colline, un gigante alto, asciutto e grigio che poteva esser
delle rocce, e la terribile e inequivocabile sagoma di un gigante del fuoco.
Stavano aspettando i rappresentanti delle altre razze, per
un qualche concilio… e l’aria non era delle migliori. I 4 avventurieri, forti
delle loro notizie, si fecero coraggio facendosi avanti e prendendo parola.
I giganti sapevano già della questione del Re scomparso, e
il gigante del fuoco sembrava ben poco preoccupato e anzi spingeva per una
bella guerra risolutiva che a suo dire avrebbe visto trionfare la loro razza
come nuova razza dominante, e poco importava che gli avventurieri instillarono
il sospetto che i Draghi avrebbero approfittato della guerra.
Per fortuna l’arrivo di un gigante delle nuvole diede loro l’occasione
per tirarsi fuori da quella situazione: il gigante era molto più interessato
alla questione del Re, e curioso delle loro avventure, e tramite una
divinazione individuò una zona dove avrebbero trovato i giganti delle tempeste
e la figlia del Re: Le Ossa di Balena. Un arcipelago di isole molto al largo di
Waterdeep.
Pur non essendo molto pratico di geografia, Brogmar si
rendeva conto che era una distanza immane dall’Anauroch dove erano assurdamente
finiti… e cominciò a temere altri maledetti modi di spostamento rapido. Senza
contare che odiava il mare, le navi e le profonde acque salate.
Moradin forse ascoltò le sue silenziose preghiere, e il
gigante propose loro un passaggio sulla sua nuvola-castello, portandoli fino a
Waterdeep.
Da li, tra le maledizioni del nano, recuperarono una
imbarcazione e partirono per le dannate isole…
NOTA: CAMPAGNA LIVE AL TAVOLO NON TERMINATA CAUSA COVID....
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