CAPITOLO 39 - LA BATTAGLIA DEI CAPITANI FANTASMA
"Mi stupisce sempre la rapidità con cui i problemi possono essere risolti, una volta che si inizia a tagliare le cose alle persone." (Dujek Onearm)
Era il Settimo giorno della Prima Decade di Nightal. Il breve pomeriggio invernale stava per volgere al termine quando la flotta di Gundarlun incominciava a disporsi in formazione da battaglia e a muovere verso sud.
Contro la sagoma dell'orizzonte, a nord, una nave ritardataria stava puntando sul gruppo, forse proprio verso il Nasello Spiaggiato.
Avvicinandosi videro che aveva un che di inquietante, rinforzata con enormi e spesse ossa di gigante, in in cima alla prua la figura di un uomo scarno, consumato dalla vita e dal passato, e senza un braccio.
Al timone riconobbero finalmente Alina: era la Spina Avvelenata!
Alina fu messa al corrente del piano e fece la conoscenza di un galante Adelius, mentre Dujek passò a bordo del Nasello visto che aveva ormai un solo desiderio per la sua misera vita...
Dopo il discorso del Capitano Lyandria, seguito da quello di Ploppa per incoraggiare gli equipaggi, la flotta si mise in marcia.
L'ammiraglia del Capoguerra Korlon, camuffata per sembrare la nave di Re Olgrave in persona, prese posizione a fianco al Nasello.
Il mare prometteva ancora una volta tempesta, per per ora era insolitamente piatto e calmo, anche se grigio e cupo. Forse la proverbiale calma prima della tempesta.
Navigavano verso sud, tesi e attenti.
Il sole era tramontato da un po', restava la luce del crepuscolo, e in quella luce il Nasello Fantasma ancora una volta diventò spettrale, scivolando nel piano etereo.
Si sovrappose allora all'Ammiraglia, diventando così indistinguibile.
Anche se ormai era buio, si distingueva ancora qualcosa nel contrasto tra i nuvoloni neri e il mare grigio scuro e ora agitato.
Sagome. Numerose sagome di vele e navi. Era giunto il momento.
Era il finire del Settimo giorno della Prima Decade di Nightal.
Ed entrerà nella storia.
Alcuni la chiameranno la Battaglia dei Capitani Fantasma, altri la Battaglia delle Acque Grigie. Su alcuni trattati storici diventerà la Battaglia di Nightal o la Mietitura Invernale.
Per i più cinici, sarà solo e semplicemente un altro dei tanti bagni di sangue che hanno costellato la storia delle isole del nord.
La Banshee, la nave di Verania individuò le insegne di Re Olgrave e puntò dritta verso l'Ammiraglia, guidata dalla sua ossessione, ma a meno di trecento metri di distanza al suo fianco, con un entrata alquanto scenica, emerse tra turbini d'acqua e nebbia il sinistro scafo della Dark Storm.
L'ammiraglia scartò a babordo, mentre Verania virava dalla parte opposta, per evitare impatti e aggirare, ma inaspettatamente si rivelò il Nasello Fantasma, che senza alcun timore puntava la Dark Storm.
I due vascelli fantasma si sfiorarono, poi virarono per incrociarsi ancora e affiancare nuovamente le murate, incastrandosi e vendendo bloccati dai rampini dell'equipaggio fantasma di Hergatha.
Un moto d'orrore colse la ciurma del Nasello ora che poteva vedere da vicino quell'equipaggio fatto di esistenze sbrindellate, relitti umani resi spettri ma quanto mai solidi in quel mondo dove era scivolato il Nasello stesso...

Infuriò la battaglia. Lyandria fece crollare un muro di oscurità sussurrante ma la Storm Maiden rispose con una tremenda esplosione di fulmine ed energia necrotica che squassò il ponte del Nasello e chi ancora non era saltato sulla Dark Storm.
Adelius bloccò alcuni nemici con una trama ipnotica mentre Gelrish e Ishmael erano già sul ponte avversario a spazzare via chi si trovava di fronte.
La sacerdotessa al servizio della Storm Maiden invocò Ydaach'Nar con una sola tremenda parola, che stordì Lyandria annullando così il suo incantesimo.
Quella dannata riusciva a manipolare anche l'acqua, creando ondate che facevano oscillare la nave rischiando di mandare tutti gambe all'aria...
I fulmini di Gelrish mietevano vittime non-morte, anche se Hergatha parve protetta da quel tipo di energia, dopotutto se era la Storm Maiden un motivo ci sarà stato..
Dujek, troppo scosso dal ritrovarsi faccia a faccia con la sua ex-capitana, cercò di puntare dritto verso di lei, distraendosi e venendo colpito da più lati fino a crollare. Per fortuna Gelrish riuscì a rianimarlo prontamente.
Anche Baandulf subì una ferita atroce, e il dolore scatenò lui la bestia.
In un attimo al suo posto non c'era più il giovane barbaro di Holgerstead, ma un orso in ira che avrebbe colpito chiunque a tiro, anche gli amici.
Ishmael per togliersi da quel fuoco incrociato e dal caos di corpo a corpo che infuriava sul ponte si calò come un ragno dalla murata tra le due navi per sbucare a poppa, alle spalle di
Hergatha, afferrandola.
Nel frattempo attorno allo scontro fantasma, anche la guerra materiale non era da meno.
Sul lato ovest dello schieramento sembrava aver la meglio Gundarlun, al centro si era in stallo e Verania se la stava vedendo con Korlon, mentre sul lato est c'erano alcune navi prese tra più nemici che se la stavano vedendo male.
Alcune navi, colpite da dardi incendiari erano già in fiamme, mentre disperati marinai correvano con secchi di sabbia per spegnerle, o si affidavano alle preghiere di qualche sacerdotessa, anche se nonostante le nubi tempestose, a parte qualche grossa goccia mezza ghiacciata, al momento la pioggia non pareva volersi manifestare.
La Spina Avvelenata, che era stata in formazione con i rinforzi di Mintarn, era stata isolata e mentre un vascello le bloccava la strada, una feroce nave nordica con un grosso rostro stava per affondarla a tutta velocità ma fu salvata dall'intervento di una incredibile e misteriosa nave-mimic.
Chi vide la scena, giurò che era timonata da uno uguale a Ploppa.
Sul ponte della Dark Storm non c'era tempo per distrarsi, le energie venivano meno, e il terribile equipaggio non-morto era in grado di infliggere terribili ferite agli assalitori.
Baandulf, fuori controllo nella sua terribile forma di orso, continuava ad aggredire qualunque cosa si muovesse.
Dujek, malconcio e salvato da Gelrish, faticava ad aprirsi un varco verso Hergatha.
Lyandria però aveva visto la mossa di Ishmael ed era riuscita a dargli man forte.
La terribile capitana fantasma non riusciva a scrollarsi di dosso il tenace guerriero, mentre Lyandria la incalzava dall'altro lato, ma veniva lei stessa circondata e ferita da altri nemici.

La sacerdotessa di Umberlee invocò fulmini che sferzavano l'aria, ferendo chiunque fosse vicino, ma Ishmael non mollava la presa.
Hergatha riuscì comunque a formulare un insidioso incantesimo di Esilio, che l'avrebbe finalmente liberata del fastidioso avversario, ma Adelius, intuendo le sue intenzioni, riuscì ad annullarlo con un contro-incantesimo.
L'energia dell'Orso venne completamente assorbita da uno spettro, lasciando Baandulf frastornato e nuovamente nella sua forma umana.
Dujek, ormai quasi morto, arrivò alle spalle della sacerdotessa, l'ultimo ostacolo che lo divideva dalla Storm Maiden, e la trafisse ai reni.
La punta del suo stocco sbucò dallo sterno dell'ignara donna, che con un grugnito sordo si afflosciò scomparendo lentamente.
Nel caos della battaglia, anche colpita da più lati, Lyandria cadde.
Gelrish e Adelius cercarono di liberarsi degli altri spettri per raggiungerla, mentre Ishmael veniva colpito alle spalle da un affogato e ormai stava in piedi per odio e disperazione, privo di qualunque energia, ferito dalla sciabola di Hergatha che non si limitava a tagliuzzarlo ma era intrisa di debilitante energia necrotica.
Erano ad un passo dalla sconfitta. E sarebbero stati fortunati colori che fossero riusciti a ritirarsi.
Chissà le anime rimaste su quel ponte che fine avrebbero fatto?
Una raffica di dardi incantati, infallibili nel trovare il bersaglio, investirono la terribile Capitana, che parve non cadere.: la forza e la resitenza di Hergatha era incredibile, ma alla fine, con un ultimo disperato tentativo, Ishmael riuscì a "ucciderla", sempre si possa uccidere una simile creatura fantasma..
La sentì cedere, dissolversi.
Con sua sorpresa però, prima di sparire lo fissò con un ghigno di sfida. Uno strano e sospetto sogghigno.
Aveva forse sibilato "tornerò"?
Rispondendo alla morte della sua capitana, la stessa Dark Storm vibrò, scricchiolò, e cominciò a dissolversi insieme al resto dell'equipaggio ancora in piedi.
Gelrish riuscì a rianimare Lyandria appena in tempo per fuggire.
Mentre tutti fuggivano per non finire in mare nel vuoto, Dujek restava immobile a fissare dove poco prima giaceva Hergatha... deluso, imbambolato, mormorava tra se di aver fallito di nuovo, come tanti anni prima.
Ishmael lo agguantò in tempo, come portasse un sacco vuoto e privo di volontà, e riuscì a balzare sul Nasello Fantasma prima che la Dark Storm si dissolvesse del tutto.
La sconfitta della Storm Maiden fu la pietra tombale sul quella sanguinosa battaglia navale: le altre navi di Ruathym batterono in ritirata.
Anche Verania, dopo aver danneggiato la nave ammiraglia di Korlon, si era disimpegnata ed era già lontana in fuga verso sud.
Relitti inclinati, incendiati, e in procinto di affondare, battenti vessilli di entrambi gli schieramenti erano disseminati tutto attorno.
Nel buio era difficile distinguere la reale portata e la situazione, ma era evidente che c'erano anche molti cadaveri in acqua o a fondo, già reclamati dal mare, o più presumibilmente da Ydaach'nar.
Guardando a nord-est, videro la Spina Avvelenata di nuovo in formazione con i mercenari di Mintarn. Alina era viva.
A bordo di un vascello di Mintarn, Maran e lo "stregone" Galdran si avvicinarono al Nasello, esultando e complimentandosi per l'impresa, ma anche Galdran di fronte ai timori di Ishmael, confermò che forse non era finita davvero, e che per impedire che si rigenerasse, come accade a molti fantasmi, avrebbero dovuto cercare il relitto materiale della Dark Storm e il corpo di Hergatha, e distruggerli definitivamente.
Il problema era dove cercare.
Avevano quelle strane lenti rubate a Verania, ma non sapevano come e dove usarle.
Ma, stremati e sconvolti dalla battaglia, dimenticavano il vecchio Dujek.
Chi meglio di lui, unico superstite dell'affondamento della Dark Storm, poteva guidarli?
Puntò l'unico braccio rimasto sulla carta nautica, indicando un punto.
"Era qui"