giovedì 12 dicembre 2024

CHI TROVA UN FALSARIO..TROVA UN TESORO (15)

CAPITOLO 15 - Nozze Rosse scansatevi proprio


Mancava poco al terminar della tregua, e l'arrivo delle canaglie all'accampamento degli assedianti con Brigilda al seguito fu accolto con stupore et meraviglia.
Sembravan del cialtroni, eppur l'avevan sottratta a quel truce mercenario.
Il Barone fu rassicurato sulla di lei virtù intatta da Inese, e dispose lo smantellamento dello campo d'assedio e il matrimonio al tramonto del dì successivo.

Sbrigate le formalità e sottratti ancora altri petecchioni con i più meschini raggiri al Barone soddisfatto e ignaro, fecer rotta verso le mura per riconsegnar la figliola ribelle e spiegare il vero piano, nonchè per scucire anche qui benefici, pecunia e promesse, tra cui l'impegno a finanziare la ricostruzione di Treccastagni e l'assegnazione di nuovi nomi e un finto grado nobiliare per passar da Vassalli del Barone, e gabbar i sempre troppo poco maledetti Cacciatori di EquiTaglia.

La serata trascorse all'Osteria del Gallo Ciecato, gestita da una molesta alaziese chiamata Sora Neta e qui, insperatamente, Gerundo trovò notizie della donnona che alla giostra dei poveri avea fatto da cavalcatura per il cavaliere, e gli era rimasta nel cuore: Alfea era la figlia di Sora Neta!
Gerundo convinse l'ostessa a interceder per far venire alle nozze la robusta ragazzona con lui.

Era quasi il tramonto del giorno successivo e tutto era pronto per lo sposalizio fittizio.
Lo stato d'allerta cessato.
I pesanti portoni riaperti ad accoglier gli ex nemici.
I nostri eroi agghindati pacchianamente con nuove vesti nobiliari di dubbio gusto prese coi proventi dello strozzinaggio al Barone.
I soldati di Vignole erano ovunque, travisati da popolani acclamanti e anonimi pezzenti, col le armi ben nascoste.
Le guardie in divisa da parata e apparentemente disarmate.
Il Barone Dello Scalzone per contro, schierava un buon numero di suoi sodali anch'essi agghindati da parata.
Il grosso dell'esercito era invece a festeggiar al campo in smantellamento per la scampata guerra e soprattutto per l'aver evitato di lasciarci la pellaccia per gli stolti capricci dei feudatari.
Tutti speravan per il meglio, ma sapevan ch'era in agguato il peggio.
Tutti tranne i Dello Scalzone.

Soltanto chi era al corrente dell'orrendo tradimento potea percepir la tensione crescente, la strana sensazione di carneficina imminente, mentre il Barove Mavco Monico dello Scalzone conduceva il suo pupillo Prudenzio all'interno della Cattedral di Vignole ad attender, come d'uso, l'inceder successivo della Sposa.
Brigila era agghindata come una bomboniera.
Per un attimo la madre si intristì al pensier della farsa, nel vederla così bella e femminile, lei sempre così maschiaccio e pugnace.

Tuttavia, niuna sposa entrò quel giorno.
Ad un segnale convenuto, cappe e mantelli mostraron armi nascoste, e con un tonfo la Chiesa fu sbarrata.
Le guardie di Serravalle reagirono, ma oltre ai soldati anche la folla inferocita or si gettava su quei marrani che per giorni avean assediato il lor paese.
Dalla parte opposta alla collina, con perfetto tempismo, quella che pria era sol una nuvola di polvere, si rivelò come il corpo mercenario dei Balenghi Raminghi capitanato dal prode Giobatta Bratto, alla carica verso lo sprovveduto campo dei soldati rimasti fuori.
Confusione, sorpresa, paura rallentaron le reazioni dei militari che provaron a reagire, fronteggiando i mercenari.
Dalle mura però, sceser quelli di Vignole, infoiati, a chiudersi a tenaglia.
L'esercito di Serravalle Schifia, senza guida e senza capirci una ceppa, finì così in rotta, arrendendosi in breve.
A tarda notte anche il Barone in Cattredral asserragliato accettò la resa, fu fatto uscire e legato in guisa di salame fu rispedito a calci nello suo feudo insiem allo suo esercito disarmato.
Era stato un successo.



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