Era tempo, per i nostri eroi, di consegnare l’arma ritrovata
e concludere la missione, ma quell’arma faceva gola anche a loro. Si trattava
infatti, secondo le analisi magiche di Aran, di una Ladra delle Nove Vite, una
spada magica che aveva la capacità di imprigionare l’anima di chi uccideva.
Tuttavia la temibile lama aveva già esaurito il limite di nove anime
intrappolate, e questo ne abbassava drasticamente il valore (pur restando un’ottima
lama magica).
Rientrarono qui i locanda e discussero a lungo sul da farsi.
C’era chi voleva tenerla, chi faceva presente che non era onorevole mandare a
monte così una missione, rovinando la reputazione del gruppo e c’era anche chi
temeva l’utilizzo che quello strano tizio ne avrebbe fatto.
Fu così che quando arrivò un emissario del mago,
presentandosi con 6 boccali colmi di schiumante birra nanica, gli dissero che
non avevano trovato ciò che cercavano. Se anche l’uomo fiutò la commedia (che
invero non fu per nulla convincente) non ne diede segno, e lasciò loro i
boccali, uscendo.
Tra il buio e il fumo, in un tavolo opposto a quello, una
persona si alzò e uscì cercando di pedinare l’uomo. Il suo compagno invece
restò al tavolo a tenere d’occhio il gruppo di avventurieri, che continuavano a
non accorgersi di nulla.
Non fidandosi del gentile omaggio della birra, con grande
spreco e con mio orrore, la versarono e in quel momento videro che sotto ad un
boccale il losco figuro aveva lasciato un biglietto.
“1 campana prima di mezzanotte al mulino in rovina”
Evidentemente non si era bevuto né la birra, né le loro
scuse, e nel caso ci avessero ripensato gli aveva fornito un appuntamento in un
luogo dove organizzare lo scambio lontano da occhi curiosi.
Si scoprì solo in seguito che la birra era stata davvero avvelenata...e anche in maniera subdola, con le costose Lacrime di Mezzanotte, un veleno che a quanto pare inizia ad avere effetto solo una volta raggiunta la mezzanotte. In questo modo forse pensavano, incontrandoli 1 ora prima, di tenerli in scacco giusto il tempo da poterli ricattare con la promessa di un antidoto.
Si scoprì solo in seguito che la birra era stata davvero avvelenata...e anche in maniera subdola, con le costose Lacrime di Mezzanotte, un veleno che a quanto pare inizia ad avere effetto solo una volta raggiunta la mezzanotte. In questo modo forse pensavano, incontrandoli 1 ora prima, di tenerli in scacco giusto il tempo da poterli ricattare con la promessa di un antidoto.
I 5 compagni, nonostante le titubanze decisero di passare
all’incasso, ma come ultima prudenza seppellirono la spada poco distante dal
mulino.
Del grande mulino a vento restavano in piedi poco più di due
piani, le grandi pale si erano abbattute da un lato, dove giacevano a pezzi col
legno ormai marcescente e coperto di muschio.
Lassù, all’ingresso delle rovine, li attendeva uno sgherro
del mago che li scortò nella cantina del mulino, dove scoprirono che qualcuno
aveva scavato aggiungendo altre stanze e un piccolo templio segreto,
accessibile tramite un muro nascosto e semovente.
Jerontus Oryan, il mago li attendeva li, con altri suoi mercenari e la
trattativa fu piuttosto tesa. Se vi serve diplomazia, ricordatevi di non
portarvi un mezzorco scorbutico dietro, e se lo fate, fatelo tacere… ma
lasciamo da parte certi consigli perché la storia non è finita. Tutti quanti
uscirono fuori, la spada venne disseppellita e consegnata all’arcanista che
constatò con soddisfazione che era proprio quel che cercava.
Ricordate quando dicevo che gli imprevisti non mancavano
mai? Ebbene anche in questo caso non successe che gli eroi vennero pagati e
ognuno se ne andò per la sua strada contento. Non successe perché una voce
bloccò la transazione, intimando a tutti di stare fermi e non fare un passo.
Almeno cinque o sei figure emersero dai cespugli circondando
la collina. La tensione era palpabile e la compagnia dei 5 confusa e sorpresa
non aveva idea da che parte schierarsi e che diavolo stesse succedendo.
Con un gesto repentino e una secca formula in draconico il
mago disegnò nell’aria una porta immaginaria i cui contorni brillarono di luce
aprendo davvero una porta nel nulla! Con un passo l’uomo vi scomparve dentro
insieme alla spada, poi l’aria attorno tornò normale come nulla fosse accaduto.
Le due fazioni presero a darsele di santa ragione, ma gli
sgherri del mago, che fino a poco prima si sentivano sicuri e protetti dai suoi
potenti incantesimi, vedendolo sparire videro sparire anche il loro morale e
cercarono di fuggire, anche se in modo ben più tradizionale e non magico: con
una sana corsa a perdifiato.
Stranamente però fuggirono verso il mulino…sotto il mulino. Strano andarsi a chiudere
in un luogo chiuso, ma quei loschi figuri avevano una risorsa, una uscita
secondaria nascosta sul fianco dalla collina.
Purtroppo per loro però, non la raggiunsero mai, perché l’altra
fazione li uccise o catturò, anche insieme ai nostri prodi che nel frattempo si
erano decisi a intervenire… anche se in verità nel dubbio presero a menar
mazzate e prender per il collo chi capitava a tiro, sia dell’una che dell’altra
fazione. Non capivano infatti chi fossero questi nuovi arrivati e se
effettivamente potessero esser considerati una minaccia o no, e il gruppo di
assalitori a dire il vero non li aiutava molto in tal senso, visto che si
rifiutava di rivelare chi fossero e per chi agissero.
Il buon senso per fortuna prevalse e alla fine decisero di
collaborare e condividere le informazioni.
L’altro gruppo, guidato da tal Maran Ventopungente, da tempo
indagava su Jerontus e gli indizi nel suo laboratori sotto il mulino
confermarono che si trattava di un fedele a Talona. Nei numerosi libri
polverosi che stava studiando c’erano cenni alla roccaforte di Greyrock, e al
cavaliere sepolto nella sua cripta, altri testi invece parlavano di un potente
sacerdote di Talona… e se una delle anime nella spada fosse stata sua? Il prigioniero avrebbe rivelato cose utili?
Quali erano i piani di quel folle?
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