Brogmar non era un nano come tutti gli altri, visto che quando ancora aveva la barba corta (quindi poco più che un ragazzino) si trovò ad essere l'unico sopravvissuto del suo clan, quando la sua carovana fu razziata da una tribù di barbari Uthgardt.
Fu preso e visse con loro, assimilando molto delle loro barbare tradizioni e perdendo molto della sua originaria identità nanica. Il nome del suo clan si perse e per quei barbari fu solo Brogmar "Asciarotta", come l'arma di suo padre andata in frantumi in quell'assalto.
Dopo anni, divenuto un forte e possente combattente delle terre selvagge, si unì a seguito di fortunosi eventi come guardia del corpo di una arcanista, e successivamente finì nella compagnia di avventurieri che prese parte ai terribili eventi che sto per narrarvi...
Storm King's Thunder
Il gruppo di avventurieri, una banda che non si era neppure data ancora un nome, viaggiava verso Nightstone, seguendo la via del commercio.
C'era rispetto ma goliardia negli appellativi che Brogmar riservava ai vari membri di quel gruppo, invero il più strano che abbia mai visto non solo nella mia locanda ma credo in tutto il Faerun.
Alla testa del gruppo Rolan, un druido. Un umano dallo sguardo attento, profondo conoscitore della natura e dei sentieri circostanti nell terre selvagge della Costa della Spada.
Poi v'era un esponente di una razza rara, al centro di molte congetture sulle sue origini maledette: un Kenku. Spesso emarginati e confinati da maldicenze e diffidenze, questo rappresentava una stranezza nella stranezza essendo infatti un paladino con tanto di cotta di maglia lucente.
Per Brogmar spesso era "Pennuto" o "Dannato Pennuto"
In quanto a rarità anche il terzo membro del gruppo non attirava sguardi meno curiosi e persino più timorosi: un draconico. Un essere mezzo-drago parecchio raro in queste terre. Un essere fiero e di grande fascino. Uno sguardo attento avrebbe potuto stabilire che si trattava di una femmina, ma pochi in queste terre ignoranti capirebbero certe differenze in tali lucertole. (Ed era "lucertola" il soprannome con cui Brogmar la chiamava, seppur con un certo timore reverenziale)
Il quarto del gruppo passava dall'esser raro ad esser persino unico. Nella mia vita ho sentito parlare di costrutti e golem creati da maghi e arcanisti vari ma mai di quello strano essere umano simil-meccanico che viaggiava con quel gruppo.
Si faceva chiamare Lucky, e dall'aspetto e dall'equipaggiamento dire che era un mago o qualcosa di simile.
Per Brogmar era "Coso" o "Uomo di latta"
Erano diretti a Nightstone perchè si diceva che la reggente del piccolo villaggio fortificato, Lady Valrose, offriva ricompense a chi avesse risolto il problema di alcune bande di goblin che stavano razziando gli insediamenti circostanti.
Nightstone prendeva il nome da una grossa pietra situata al centro della piazza cittadina, un enorme megalite di ossidiana nero come la notte appunto.
protetta da una palizzata di legno, era circondata da un fossato d'acqua creato sfruttando un corso d'acqua, e vi si ergeva in mezzo come una piccola isola
Giunti in vista del paese, si accorsero subito che c'era qualcosa di strano.
Nessun viavai lungo la strada che conduceva all'ingresso cittadino, protetto da un ponte levatoio abbassato.
Avvicinandosi notarono parecchie impronte, sia umane che non, e nessuna sentinella in vista sulle due torri di guardia sopra il ponte.
Entrarono cautamente nell'abitato, trovandolo disabitato. Regnava la desolazione e il silenzio. Qua e la, si vedevano grossi pietroni in posti dove non avrebbero dovuto essere. Alcuni avevano sfondato gli edifici, come ad esempio la modesta locanda vicino alla piazza, o alcune torri di guardia. L'unico segno degli abitanti si rivelò esser qualche sventurato schiacciato dai macigni.
Esaminarono le case, trovandole svuotate e razziate. Tracce di goblin sparse in giro si dividevano tra le case. Eppure nessun goblin avrebbe potuto lanciare o muovere quei macigni.
Sul retro della locanda disastrata scoprirono che i goblin razziatori, o almeno una parte di essi che si erano attardati, erano ancora nel villaggio! Ma quei dannati pelleverde poco potevano contro Brogmar e suoi compagni.
Tramite un incantesimo riuscirono anche a bloccarne uno vivo e a interrogarlo, ma lo stolto essere non rivelò cose molto utili.
Neppure una ragazza barricata in una stanza ancora intatta al secondo piano della locanda fu molto utile, essendosi barricata non appena udito lo schianto del macigno sulla locanda e da li in poi rimasta li chiusa per paura di quel che accadeva fuori.
Uno dopo l'altro i goblin cadevano sotto le armi o i sortilegi dei cinque improvvisati eroi, ma ancora non si trovavano altri superstiti per capire esattamente cosa fosse successo. Era molto strano che a parte gli abitanti morti sotto i macigni, non si trovassero corpi uccisi dai goblin, come se nessuno si fosse opposto a quell'invasione senza combattere...o forse i goblin erano giunti a razziare approfittando del villaggio già vuoto? La mente semplice di Brogmar faticava a sviluppare tali ragionamenti...
Era tempo di puntare alla roccaforte, anch'essa malconcia, forse l'unico luogo rimasto dove avrebbero potuto trovare risposte...
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