Rotta verso l'Ignoto
Il giorno dopo partirono presto, all'alba, tra le urla e gli ordini del Capitan Frustaventi.
Lasciarono il porto di Baldur's Gate per uscire dalla foce del Chiontar in mare aperto: una scintillante distesa di azzurro davanti a loro.
Il primo giorno trascorse tranquillo, tra i racconti dei marinai e le loro usanze.
Notarono che alcuni di loro buttavano a mare qualche ninnolo, e scoprirono che erano doni per placare Umberlee, la terribile dea dei mari.
Fecero conoscenza anche di alcuni altri singolari componenti della ciurma, come il mezzorco Groham Staccadenti, un tizio sfregiato senza orecchie il cui passatempo era intuibile dal soprannome, e Messer Sottile, un mezzelfo magrissimo, scheletrico, tutto nervi, che come una scimmia si arrampicava sulla coffa e tra le vele con una agilità incredibile
Qual è il tuo colore, mezzodiavolo? Chiese Frustaventi ad Arok, intento a fissare l'orizzonte.
Il blu? anche il mio. Il colore del mare... ma non crediate che solo perchè sono un esperto Capitano il mare non mi spaventi.
Il mare deve sempre spaventare. Siamo ospiti, piccole briciole sulla sua immensa superficie....
Il mare va sempre rispettato. E temuto...
Il secondo giorno a causa del troppo rum ci fu una rissa tra marinai, ma anzichè sedarla ci scommisero sopra. Finì con uno scaraventato in acqua. Riuscirono ad issarlo di nuovo a bordo, ma era più leggero: uno squalo si era preso la sua gamba.
Il terzo giorno non prometteva bene: una sconfortante bonaccia aveva lasciato la Pulzella Vivace a languire in mezzo al mare, ad una velocità quasi nulla, aumentando il malumore.
Verso la fine della giornata i venti tornarono finalmente a spirare ma passando vicino ad alcuni scogli affioranti ci fu uno spiacevole incontro con alcune Arpie che col loro canto infido rischiarono di trascinare fuoribordo più di un marinaio.
Il quarto giorno tutto cambiò. Il cielo si fece grigio, plumbeo, una accennata promessa di tempesta e maltempo. Il mare si fece agitato, la Pulzella veniva sbatacchiata su e giù tra le onde, scricchiolando sinistramente.
Quel che era peggio, Frustaventi sembrava preoccupato.
Il quinto giorno la tempesta arrivò davvero. La nebbia bassa veniva spazzata via lasciando spazio a spruzzi d'acqua e ondate di pioggia così fitte che la visibilità era davvero ridotta. Senza contare che il sole non pareva mai esser sorto da tanto era nera, scura e opprimente l'enorme coltre di nubi su di loro.
Troppo tardi capirono di non esser soli.
Piratiiiiiiiiiii!!!! Urlò Messer Sottile.
Tra un'onda e l'altra, la prua di un vascello più grande del loro, passò a fianco alla Pulzella.
Numerosi rampini furono lanciati per agganciare la murata.
Tutti si precipitarono per tagliare le corde, sotto quella tempesta d'acqua e anche qualche quadrello lanciato dalla nave nemica.
Riuscirono nell'intento e quel tentativo d'abbordaggio fu respinto, ma era questione di tempo... le due navi sfilarono via in direzioni opposte ma con una spregiudicata manovra il Capitano Pirata aggirò di nuovo la Pulzella Vivace, da un'altra direzione.
Spuntò come dal nulla, tra le basse nubi l'intervallo tra un'onda e la successiva, puntandoli di nuovo.
La tempesta però era ingovernabile anche per gli assalitori e il vascello pirata finì per schiantarsi lateralmente contro un lato della Pulzella.
Le due navi rimasero abbracciate, scricchiolando.
Molti caddero a terra per l'impatto, ma gli esperti pirati, abituati all'equilibrio, saltarono sul ponte in un assalto feroce.
Il rapporto numerico era impietoso, sarebbe stata dura resistere.
Sulla Pulzella Vivace però, non c'erano normali marinai, e presto quei pirati scoprirono i poteri oscuri di Arok, le magie di Tamira, il tremendo maglio di Korlon, le affilate scimitarre di Thayla e l'incrollabile determinazione di Alyn
Ogni urlo era coperto dall'assordante uragano che aumentava di minuto in minuto, era difficile stare in piedi.
Era difficile vivere.
Era difficile.
Ma lentamente i pirati cominciarono a dubitare di farcela, e quando uno scossone più forte separò le due navi, quelli rimasti cercarono di risaltare a bordo.
In mezzo a quella tempesta, bastò l'onda successiva per far si che la nave pirata fosse scomparsa di nuovo alla vista.
Naufragio
Il sesto giorno a causa della forte tempesta e dei lavori febbrili per curare i feriti e riparare i danni nessuno aveva dormito.
Si sentivano stracci. Le energie cominciavano a mancare.
Forse la stanchezza, o forse la speranza, fece intravvedere ad alcuni la sagoma di un'isola di fronte a loro quando qualche fulmine illuminava il cielo.
Anzichè placarsi però..la tempesta aumentò.
Non c'era più modo di governare la nave, e avevano tolto ogni vela.
Con le forze residue avevano lavorato coi secchi per svuotare la stiva.
Poi arrivò.
Era un'onda immane.
Qualcuno riuscì a tenersi, altri no, volando sul ponte e colpendo altri oggetti scagliati in giro, ferendosi gravemente.
Appena il tempo di rialzarsi in piedi e gli occhi di Frustaventi si riempirono di terrore.
Oh merda
Ne arrivò un'altra.
Più grossa. Li prese di lato.
Un orrendo CCCrrraaacccckkkkk di legname frantumato, forse su una roccia. Il mondo prese a girare. Non c'era più un sopra e un sotto.
Poi il freddo. Il buio. I suoni di colpo tutti ovattati.
L'amara sensazione dell'acqua nei polmoni.
Tutto si fece nero...
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