Nel ventre dell'Isola
Il folto e variopinto gruppo di Kuo-Toa che aveva circondato gli avventurieri non mostrava intenzioni bellicose, ma era ugualmente minaccioso.
Le armi impugnate da molti di essi erano strane ma dalle funzioni piuttosto chiare: bloccare e catturare.
La lingua che parlavano, se di lingua si poteva parlare, era un inseme di strani versi come di gargarismi e bolle d'acqua che scoppiavano, ma uno dei loro sacerdoti riuscì a farsi capire con un approssimativo linguaggio comune.
Spiegò loro che dovevano esser felici e onorati perchè presto avrebbero incontrato il loro dio, tale Blid-Hed-Blaad, e ne avrebbero fatto parte.
Ora precisamente cosa significasse "farne parte" era difficile capirlo, o forse il Kuo-Toa si era espresso male, ma di sicuro era una prospettiva inquietante.. e poteva significare semplicemente che quelle pazze creature dalla faccia da pesce li stavano portando allegramente in sacrificio a chissà quale creatura, il problema è che erano tanti ed era difficile ormai eludere quel cordone di sicurezza che li aveva circondati.
Proseguirono così a lungo in quelle grotte verso il cuore dell'isola, fino a giungere ad uno slargo che sfociava in una caverna molto più ampia dove la marcia si fermò e incontrarono altri kuo-toa.
Dopo aver parlato fittamente tra loro, un gruppo di queste creature si staccò dal resto della carovana per insinuarsi lungo altri cunicoli..forse per chiamare a raccolta tutti gli altri o forse per predisporre il rituale per gli "ospiti".
Fu in quel momento che i 5 cercarono di approfittare della situazione per sfuggire. Iniziò Arok che lasciò al suo posto una illusione mentre lui, invisibile, restava ai margini del gruppone...
Quelle infide creature però, abituate a vivere nei recessi più profondi dell'underdark, evidentemente disponevano di sensi sopraffini e percepirono ugualmente la sua presenza, come se lo vedessero.
Infuriò una disperata battaglia.
I kuo-toa cercavano di bloccare o intrappolare con delle reti più che di uccidere, mentre gli avventurieri non mostravano pietà e lottarono in inferiorità numerica riuscendo alla fine, anche se malconci, a prevalere.
Dalle altre gallerie però giunse presto l'eco di altri nemici in arrivo, e i 5 fuggirono ancora più a fondo lungo la galleria principale.
Ci pensa Murray
Avanzando alla cieca giunsero in grotte più strette e tortuose, non si capiva bene quale direzione avesse più senso di un'altra e i fuggitivi cercavano di seguire un percorso dove ci fossero meno tracce di kuo-toa possibili.
Giunsero ad un vicolo cieco, in una caverna semi-allagata con molte nicchie chiuse da rudimentali sbarre fatte d'osso.
In una cella notarono un marinide, sembrava vivo ma privo di sensi e molto provato. I tentativi di Thayla di rimetterlo in sesto non ebbero successo e spirò poco dopo senza mai più assaporare la libertà, e, cosa peggiore, senza rivelare informazioni utili.
Arok però fu attirato da una cella in cui, su cumulo di detriti che emergeva dall'acqua, spiccava un bel tricorno.
Non si accorse però che quel cappello era indossato da una testa.. o meglio da un cranio semisepolto.
Una terribile voce ultraterrena spezzò il silenzio nella grotta, e quel teschio fluttuò librandosi in aria minaccioso
"chi osa profanare il riposo del grande Lich Azanikamanan??? Giù le mani dal tricorno!!”
Poche cose sono più letali di un Lich...un demi-Lich ad esempio... ma nonostante lo stupore, nessuno fuggì di fronte a quell'orribile creatura.
Anche la creatura parve stupita, e un po' delusa dal risultato..smise perfino di fluttuare per abbattersi poco dignitosamente a terra.
"va bene lo ammetto, non sono un Lich... sono un marinaio" disse il teschio.
Spiegò così la sua triste storia, rivelando di esser stato un marinaio ma una maledizione gli impediva di morire.
Murray, questo era il suo nome, finito prigioniero dei Kuo-Toa, si era consumato quasi del tutto e il cranio era ciò che restava di lui, ma la vita (e anche il fastidioso sarcasmo) a quanto pare non lo abbandonava.
Murray propose un patto: li avrebbe aiutati ad orientarsi in quel dedalo di caverne e in cambio loro avrebbero spezzato la sua maledizione. E se non avessero rispettato il patto, la maledizione sarebbe passata a loro.
Guidati dal loro nuovo e strano amico ripartirono così nel loro viaggio sotto l'Isola, evitando grazie a lui le zone più frequentate dai Kuo-Toa.
La strada non era comunque priva di pericoli, e dopo aver incontrato dei rugginofaghi, si trovarono ad attraversare una strana stanza col pavimento a scacchiera e ogni pesante piastrella era dotata di bizzarri effetti magici.
Secondo i racconti di Murray, li i Kuo-Toa facevano strani riti e balli, cadendo in confusione e pazzia collettiva.
Chi ebbe la peggio fu Korlon che cambiò sesso, fu rimpicciolito e si accorse di poter parlare SOLO URLANDO FORTISSIMO.
Nonostante gli imprevisti però la navigazione di Murray si rivelò abbastanza affidabile e per il momento non si sentivano gli inseguitori al seguito.
Sbucarono infine in una grotta da cui finalmente si sentiva di nuovo l'odore del mare, e anche il rumore dello sciabordìo dell'acqua.
Secondo Murray erano vicini all'enorme cavità allagata dove i Kuo-Toa ammassavano i tesori e le offerte a Blid-Hed-Blaad.
Erano certi che il tesoro del relitto era stato trasportato li. Forse ce l'aveano fatta.
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