venerdì 19 gennaio 2024

RETURN OF THE STORM MAIDEN (38)

CAPITOLO 38 - TEMPO DI GUERRA

"Ieri non c'è cambiamento. Solo domani." (Verità del Saggio Jamal 31.6)

Il Nasello Fantasma navigava lento mentre l'equipaggio attendeva una decisione definitiva sul da farsi.
L'autoproclamato Ammiraglio Ploppa inviò un messaggio magico a Re Olgrave per farsi rivelare la posizione della flotta alleata e raggiungerla, mentre Adelius sottocoperta provava a entrare nei sogni di Siberrin: se ci fosse riuscito avrebbe significato intanto che era viva, ma avrebbe anche potuto  cercare di capire dove era.

Mentre nubi grigie e temporalesche si addensavano in maniera sospettosamente rapida, un potente fulmine accompagnato da un turbine d'aria si schiantò sul ponte, rivelando una gigantesca creatura.
Un muscoloso gigante delle tempeste, ancora intriso di scariche elettriche e bizzarramente glabro, si alzò in piedi scrutando tetro l'equipaggio sorpreso e chiedendo dove fosse suo fratello.
Era Knaar, uno dei due fratelli gemelli di Adelius, loro si "veri" figli di Tebror Thundenir. La madre furente li aveva mandato a trovare Adelius
E come dire no ad un colosso simile ora era tutto affar della ciurma.
Mentre Ploppa provava a intrattenerlo, gli altri scesero sottocoperta a richiamare Adelius.
Il mago non pareva molto sorpreso della visita, ma notò subito una stranezza: Knaar e Trakar erano sempre insieme nelle loro missioni. Perchè Knaar era da solo?
Mentre cercava una via d'uscita, il mago usò un incantesimo per leggere i pensieri del fratellastro ed esser sempre un passo avanti e cogliere ogni debolezza.
Se un tale gigante si fosse scatenato li, sul Nasello, avrebbe fatto una strage e anche danneggiato gravemente la nave, ma per fortuna Adelius riuscì a blandire e calmarlo.
Il povero Trakar era una vittima del "vortice" o comunque della strana entità che si nascondeva in quegli abissi, e Adelius fece leva sul comune desiderio di vendetta e sull'allearsi contro un nemico comune anziché obbedire ciecamente agli ordini della madre.
Knaar accettò e li lasciò andare, dicendo che sarebbe intervenuto al momento opportuno.

Nel frattempo avevano anche ricevuto risposta dal Re, ma visti i timori sui poteri ancora incompresi di Ydaach'nar, la posizione della flotta venne rivelata in codice.
Decifrata l'informazione, l'equipaggio decise che per prima cosa dovevano riunirsi con la Flotta mentre a Siberrin e al resto avrebbero pensato dopo...

La sagoma spettrale del Nasello, tornato fantasma con il buio della sera, solcava il mare agitato verso nord-est, in cerca delle forze alleate.
Furono intercettati da una veloce imbarcazione sentinella di Ruathym, ignara della loro eterea presenza.
A pochi metri dall'incrociarli, manifestarono la loro posizione cercando di terrorizzare l'equipaggio, che in un primo momento pensava si trattasse della Dark Storm, ma poi fu preso dall'orrore cercando in ogni modo la fuga.
Lyandria e i suoi compagni, che in un primo momento avevano pensato di usare la nave fantasma per mietere più vittime possibili tra le navi nemiche, avevano realizzato che quando il Nasello era in quello stato spettrale purtroppo poco potevano fare contro chi si trovava ancora vivo e vegeto sul piano materiale, ma non per questo non se andarono ghignando soddisfatti per il trattamento inferto a quei nemici...

Sfruttando la capacità di fondersi nei venti nuvolosi, il Nasello prese una velocità innaturale arrivando alla posizione designata ben prima del previsto.
Ed ecco di fronte a loro, ben distanziate, le navi di Gundarlun.
Insieme a loro, anche tre navi di Mintarn, battenti la bandiera della Compagnia della Vela Bianca. A bordo si poteva individuare il cappello di Maran e la sagoma del suo misterioso alleato.
Evidentemente era stato lui a poter richiamare quelle tre navi.

Mancava ancora qualche ora all'alba e manifestarsi all'esercito alleato in quello stato spettrale poteva esser rischioso.
Usarono le illusioni di Adelius per rendere la comparsa un po' meno tetra e più angelica, ma tra i superstiziosi northlander di Gundarlun si generò comunque allarme e paura.
Si fece comunque avanti la nave ammiraglia, capitanata dal Capoguerra Korlon, che avevano già conosciuto nelle prime riunioni di guerra a Gundbarg.

L'ufficiale, già avvisato dal Re in persona dei piani degli avventurieri, capì che erano loro e che ce l'avevano fatta. Ora avevano un'arma per sfidare la Storm Maiden sul suo stesso terreno.

Studiarono a lungo lo scacchiere bellico, valutando il numero delle forze in campo e i possibili interventi di altre forze. Si temeva ad esempio che con Siberrin prigioniera, ora Re Rault fosse ricattato e costretto a intervenire schierandosi con Ruathym, o che intervenissero i nani di Rethgaard.
Lyandria tranquillizzò personalmente sulla posizione dei nani, quanto a Re Rault invece Adelius fece notare che erano comunque oltre sette giorni di viaggio dalle Norland, e c'era tempo.

Alla fine il piano studiato fu di simulare la discesa in campo di Re Olgrave in persona, sperando che Verania e Hergatha venissero attirate dall'idea di farlo fuori e chiudere i conti.
Era l'alba ormai, e c'era una intera giornata di tempo per i preparativi alla battaglia e per camuffare la nave per farla sembrare quella del Re.
Era fondamentale che lo scontro avvenisse alla sera, in modo da poter contare sul Nasello Fantasma.
Fu una giornata di tensione crescente, aspettando il momento di entrare in battaglia.
Aspettando il momento di vivere, o morire.
Aspettando la terribile condottiera tornata dal mondo dei morti.

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