CAPITOLO 9 - UN TRAFFICO INGEGNOSO
Quella parola ebbe il potere di evocare un'aura di disagio e fastidio misto a inquietudine nella decadente sala di quella casa in rovina designata come nascondiglio.
Gli occhi di Ricamino divennero fessure sottilissime ma il povero Dowen non sembrava poi così spaventato.
Era, piuttosto, rassegnato.
Gli zhentarim lo volevano morto, ed ora era nelle mani della Gilda, che lo voleva presumibilmente nella stessa maniera.
Forse per quel motivo non si premurò di nascondere molti dettagli della situazione.
La famigerata Rete Nera si era messa a importare sannish in città senza che Pugni Fiammanti, spie, guardie, lacchè, osservatori e membri della Gilda se ne fossero accorti.
Lo stratagemma era terribilmente semplice: il sannish entrava in città dentro a delle bare, diretto al Vecchio Cimitero.
Di notte poi delle squadre recuperavano la bara e la merce.
E quale guardia avrebbe mai ficcato il naso in una bara?
Gli occhi di Ricamino divennero fessure sottilissime ma il povero Dowen non sembrava poi così spaventato.
Era, piuttosto, rassegnato.
Gli zhentarim lo volevano morto, ed ora era nelle mani della Gilda, che lo voleva presumibilmente nella stessa maniera.
Forse per quel motivo non si premurò di nascondere molti dettagli della situazione.
La famigerata Rete Nera si era messa a importare sannish in città senza che Pugni Fiammanti, spie, guardie, lacchè, osservatori e membri della Gilda se ne fossero accorti.
Lo stratagemma era terribilmente semplice: il sannish entrava in città dentro a delle bare, diretto al Vecchio Cimitero.
Di notte poi delle squadre recuperavano la bara e la merce.
E quale guardia avrebbe mai ficcato il naso in una bara?
Nonostante il cimitero vero e proprio si trovasse ormai da anni fuori dalla città, per questioni di igiene e sicurezza, il Vecchio Cimitero era ancora raramente usato da patriar o privilegiati di vario tipo che detenevano ancora tombe o cappelle di famiglia, quindi per quanto strano che una bara entrasse in città, finora il trucco aveva funzionato.
L'occhiata di Ricamino verso i suoi quattro sgherri lasciò pochi dubbi sulle sue intenzioni: dovevano verificare se era tutto vero.
Lasciarono il loro capo alle prese col povero prigioniero.
Sarebbe stata un'altra notte insonne.
Una notte al..
CIMITERO
Il luogo era inquietante già di giorno, vista la sua decadenza, ma di notte dava il meglio, con la sottile nebbia del Fiume Chionthar che saliva ad avvolgere la città.
I quattro Risolutori si appostarono in attesa, in compagnia solo del silenzio e dei morti.
Sfruttarono alcuni terrazzamenti sopraelevati vicino ad un tempio in rovina in modo da dominare la situazione dall'alto.
Non avendo idea dell'identità dell'ultima finta sepoltura, potevano solo attendere che qualcuno si facesse vivo a ritirare la merce.
Selune era solo una mezza falce in cielo, ma nonostante la scarsa luminosità ecco finalmente dei movimenti.
Non erano tombaroli o disperati, si poteva già notare da come si muovevano.
Nonostante le vesti anonime da straccioni, il loro schieramento era attento e vigile e mentre due di essi individuarono una tomba, gli altri erano chiaramente disposti di guardia.
Non erano tombaroli o disperati, si poteva già notare da come si muovevano.
Nonostante le vesti anonime da straccioni, il loro schieramento era attento e vigile e mentre due di essi individuarono una tomba, gli altri erano chiaramente disposti di guardia.
Ma non abbastanza.
Un globo di oscurità calò su di loro, e i quattro assassini della Gilda entrarono in azione in maniera spietata.
Jamros riusciva a intessere incantesimi silenziosi, in modo da non essere individuato, mente la balestra di Fili disegnava parabole precise e letali, e Syaoran e Galin entrarono in azione ravvicinata.
Dopo la sorpresa iniziale tuttavia anche gli avversari reagirono e dimostrarono di essere gente addestrata e capace.
Fu uno scontro duro, quasi surreale in quella pace eterna del cimitero, mentre i morti attendevano che altri morti giungessero a far compagnia.
Uno a uno gli agenti zhentarim caddero, fino a che l'ultimo riuscì a fuggire balzando oltre alcuni muretti, ma senza aver fatto i conti con la velocità di Syaoran.
La gara di agilità ebbe termine.
Come la vita del fuggitivo.
Perquisirono i corpi trovando conferme all'appartenenza dei tizi alla Rete Nera.
Un bel guaio.
Tornata la calma, Galin scostò il coperchio della bara che stavano dissotterrando, rivelando un buon numero di pacchetti sigillati.
Il Sannish.
Poche ore più tardi, tornati nelle fogne, riferirono l'esito a Ricamino.
Nessuno chiese di TreDita, ma immaginarono che fosse una curiosità inutile.
Quel che contava erano gli indizi che aveva dato: era tutto vero e confermato.
Dietro allo smercio c'erano gli Zhentarim.
Questo complicava le cose, ma le rendeva semplici per i quattro Risolutori visto che non era un problema nelle loro corde.
Serviva diplomazia e trattare ad alti livelli.
Non era il caso di cominciare una guerra.
Ricamino sarebbe andata alla Locanda dell'Onda Storta.
Non era il caso di cominciare una guerra.
Ricamino sarebbe andata alla Locanda dell'Onda Storta.
Per quanto segreto, loro sapevano che si trattava di un locale sotto il controllo Zhent, e che li avrebbe trovato il famigerato "La Voce".
Galin, Jamros, Fili, Syaoran invece ritirarono il pagamento per il loro prezioso lavoro, mormorarono una silenziosa preghiera a Mask, e si dileguarono in attesa delle prossime chiamate.
Galin, Jamros, Fili, Syaoran invece ritirarono il pagamento per il loro prezioso lavoro, mormorarono una silenziosa preghiera a Mask, e si dileguarono in attesa delle prossime chiamate.
Non si erano ammazzati tra loro, e neppure ci avevano lasciato le penne.
E non avevano deluso la Gilda
Finalmente riposo.
FINE