Il Banco della Carità
"L’inferno? Miei cari, l'Inferno è lo stato di chi ha cessato di sperare." (Zed Graff)
Non fu difficile trovare l'edificio che ospitava il Banco. Era una attività piuttosto popolare nella zona e in tutto il quartiere di Via Est.
Ufficialmente raccoglievano oggetti e tutto quanto la gente avesse da donare o svendere, per rivenderlo o donarlo a loro volta a chi ne aveva bisogno. Un grande magazzino che favoriva lo sviluppo e l'aiuto della zona.
Ufficialmente raccoglievano oggetti e tutto quanto la gente avesse da donare o svendere, per rivenderlo o donarlo a loro volta a chi ne aveva bisogno. Un grande magazzino che favoriva lo sviluppo e l'aiuto della zona.
Avevano deciso che solo Ainwen e Sum si sarebbero presentati in uniforme, mentre William, travestito, sarebbe entrato dopo insieme a Piotr per fingersi clienti.
Arrivati quasi di fronte all'insegna, videro una mucca sbucare da un vicolo laterale ma in men che non si dica venne raggiunta da un uomo enorme, con una pancia ancora più smisurata, che la abbrancò sottobraccio riportandosela via, dopo aver scambiato qualche parola con i quattro eroi in missione.
Che fosse "Portamucche", lo strano tizio di cui avevano sentito parlare in locanda?
Si diceva che in passato fosse poco più di un vegetale, un ritardato in grado appena di muover qualche passo, ma che da tempo aveva preso a parlare in maniera perfetta e normale.
Non c'era tempo per le mucche e per il pittoresco tizio, era tempo di entrare.
Erano davanti alla grande insegna in legno "Banco della Carità"
Ad accoglierli, dietro ad un ampio bancone d'ingresso, trovarono un uomo magro e smunto, incappucciato da una umile veste. Se fosse sorpreso di veder entrare delle guardie del Pugno Fiammante, non lo diede a vedere, se non per un primo brevissimo istante.
I suoi lineamenti dicevano che veniva dall'est, molto a est, posti come il Mulhorand o il Thay.
Anche il nome suggeriva la stessa cosa: si chiamava Azkur Kam.
Soltanto Piotr notò far capolino per un istante sotto al cappuccio un complesso tatuaggio sulla testa pelata.
Con loro sorpresa, Azkur individuò subito ogni traccia di sortilegi e oggetti magici che indossavano, così come il tentativo di leggere i suoi pensieri.
Spiegò di essere un ex Mago Rosso e di avere quella capacità innata, tanto che era stato messo li proprio per individuare subito malfattori e furfanti che cercassero di infiltrarsi e rubare con la magia.
Nella sala attigua intanto, notarono anche una tiefling alta e longilinea, secca ma dalle fasce muscolari definite, stava aiutando un cliente.
La tiefling aveva profondi occhi neri, in contrasto con l'eburnea carnagione, quasi cadaverica, e con gran gentilezza concluse la vendita di una rete da pesca.
La pazienza di Sum con Azkur durò poco, visto che l'ex-mago, con la sua voce sottile e sempre tranquilla continuava a negare che loro emettessero prestiti di denaro e illustrando l'attività indicando verso la tiefling, chiamata dama Pazienza.
Chiedendo ai due "clienti" di attendere un attimo, Azkur non poté far altro che portare i due pugni fiammanti dal responsabile, tale Zed Graff.
Li condusse nel suo grande e ordinato ufficio, dove scoprirono che si trattava di un vecchio halfling dall'aria estremamente amichevole.
Il mezzuomo, fumando una grossa pipa, li salutò in maniera gioviale invitandoli ad avvicinarsi.
Ispirava fiducia.
Troppa fiducia.
Quasi un'aura innaturale di amicizia. E Ainwen ne fu subito preda.
Sum invece, duro come la sua stessa armatura d'adamantio, non si smosse alla vista del vecchietto e lo martellò subito con le sue domande.
Zed infine ammise che, si, facevano anche dei prestiti per aiutare chi lo chiedesse, ma non essendo ne una banca ne la Gilda coi suoi usurai, non era una attività pubblicizzata.
Soltanto chi si presentava con un apposito biglietto ricevuto singolarmente veniva ricevuto.
Il mezzuomo mostrò, come gli venne richiesto, anche un contratto vuoto che i due Pugni Fiammanti esaminarono subito con sospetto, ma apparentemente non presentava nessun inganno o condizioni capestro, anzi, il tasso d'interesse per i prestiti del Banco erano quasi nulli e di favore.
Ainwen però fu incuriosita dalle strane cornici e decorazioni che infiorettavano i vari paragrafi del contratto. Non erano solo estetici, ma sembravano quasi nascondere caratteri e linguaggi sconosciuti.
Lei purtroppo non lo sapeva, ma nascondevano parole in Infernale, le vere condizioni del contratto.
Ainwen però fu incuriosita dalle strane cornici e decorazioni che infiorettavano i vari paragrafi del contratto. Non erano solo estetici, ma sembravano quasi nascondere caratteri e linguaggi sconosciuti.
Lei purtroppo non lo sapeva, ma nascondevano parole in Infernale, le vere condizioni del contratto.
Dall'alta parte dell'edificio intanto, Piotr e William stavano parlando con dama Pazienza, che mostrava loro le merci disponibili.
William poi, abbassando la voce, disse di aver bisogno di denaro per finanziare la sua ultima opera.
Pazienza chiese se avesse "il bigliettino" e alla risposta perplessa dei due riferì laconicamente che poteva fornire carta, inchiostro e pennini per l'opera di William, ma non certo denaro.
William cercò però un varco, una apertura per insistere e alla fine la tiefling disse che avrebbe chiesto a Zed e si diresse verso gli uffici.
Piotr, lesto come una faina, ne approfittò per ispezionare meglio la stanza e curiosare oltre le porte vicine, trovando una cantina e uno strano stanzino con una porta nascosta protetta da una strana serratura.
Poi risalì svelto.
Il tenente Sum Brightstone, nonostante la pista conducesse lì, non riusciva ad inchiodare quell'infido vecchio halfling abile con la dialettica, non riusciva a metterlo spalle al muro con prove inoppugnabili, e la sua frustrazione esplose.
Perse il controllo e si mise ad urlare cercando di intimidire Zed.
Proprio mentre Pazienza bussava all'ufficio seguita da William.
Proprio mentre la porta che dava sul cortile interno esplose in mille schegge e l'enorme Portamucche fece irruzione per difendere il capo.
Avvenne tutto velocemente, in una di quelle frazioni di secondo che ti fanno capire che agisci o sei morto.
Azkur entrò e divenne invisibile, la tiefling si avventò a mani nude su Sum ma fu rallentata da un incantesimo di William, Sum caricò l'enorme omone con un terribile fendente di spada a cui unì una invocazione divina.
L'arma si accese di energia radiosa aprendo una orribile ferita e sbalzando l'aggressore giù dalle scale nel cortile da cui era venuto.
La tiefling sapeva il fatto suo pur se disarmata, ma il sortilegio di William l'aveva rallentata e non riuscì a colpire Sum se non sulla coriacea armatura.
Zed balzò indietro e disegnò con l'unghia appuntita una porta nel nulla, per poi sparirci dentro..e mentre lo faceva, per un istante, videro le sue vere diaboliche fattezze.
L'arma si accese di energia radiosa aprendo una orribile ferita e sbalzando l'aggressore giù dalle scale nel cortile da cui era venuto.
La tiefling sapeva il fatto suo pur se disarmata, ma il sortilegio di William l'aveva rallentata e non riuscì a colpire Sum se non sulla coriacea armatura.
Zed balzò indietro e disegnò con l'unghia appuntita una porta nel nulla, per poi sparirci dentro..e mentre lo faceva, per un istante, videro le sue vere diaboliche fattezze.
Il mago riapparve provando a avvolgere Ainwen nelle fiamme, poi fu Piotr a caricarlo tuffandoglisi addosso, ma non lo colpì.
Usò invece la Conchiglia del Suono, un gingillo magico avuto da Ricamino, nascondendogliela nella veste. Quel piccolo oggetto avrebbe assorbito ogni suono attorno al mago, impedendogli quindi anche di formulare i suoi incantesimi.
Portamucche era riverso a terra, svenuto per la gravissima ferita, ma un fantasma emerse dal suo corpo, e infuriato si unì alla mischia in quell'ufficio tra sedie, tavoli e cartacce che volavano ovunque.
Anche un infido Imp, prima invisibile, si palesò avvelenando Ainwen
Fu una battaglia davvero dura e feroce, ma volse in breve a favore del Pugno Fiammante insieme a William e Piotr che nel frattempo era rinculato e tirava con la balestra.
Pazienza cadde morta, l'Imp fuggì, Azkur capì che era finita e provò a fuggire ma venne colpito alle spalle e fu ucciso a pochi metri dalla finestra.
Usò invece la Conchiglia del Suono, un gingillo magico avuto da Ricamino, nascondendogliela nella veste. Quel piccolo oggetto avrebbe assorbito ogni suono attorno al mago, impedendogli quindi anche di formulare i suoi incantesimi.
Portamucche era riverso a terra, svenuto per la gravissima ferita, ma un fantasma emerse dal suo corpo, e infuriato si unì alla mischia in quell'ufficio tra sedie, tavoli e cartacce che volavano ovunque.
Anche un infido Imp, prima invisibile, si palesò avvelenando Ainwen
Fu una battaglia davvero dura e feroce, ma volse in breve a favore del Pugno Fiammante insieme a William e Piotr che nel frattempo era rinculato e tirava con la balestra.
Pazienza cadde morta, l'Imp fuggì, Azkur capì che era finita e provò a fuggire ma venne colpito alle spalle e fu ucciso a pochi metri dalla finestra.
Ripresero fiato e perquisirono l'ufficio ma era chiaro che si trattava solo di un ufficio di facciata, e non nascondeva alcun indizio compromettente.
Perquisirono i caduti trovando alcuni interessanti oggetti e i trucchetti magici del mago.
Piotr allora rivelò dei sotterranei, e pensarono che Zed fosse fuggito laggiù.
Sum diede ordine di scendere ma prima di farlo decisero di cercare prima al piano superiore.
Nel laboratorio del mago, trovarono interessanti trattati sui Nove Inferi, diverse pergamene, un cifrario per la l'alfabeto infernale, e due sinistre armi magiche.
Trovarono anche un altro Imp, che William fece cadere addormentato: una squallida creaturina obesa, colma di dolci tanto da aver lasciato una traccia di briciole a terra.
Lo legarono e cercarono di cavargli quante più informazioni possibili.
Una parte degli appunti del mago erano scritti in lingua thayan e per loro incomprensibili, anche all'Imp stesso.
William sfruttò però una delle pergamene magiche recuperate e riuscì così a leggere e individuare i punti interessanti di quelle memorie, da cui si poteva tracciare il disegno che aveva portato a tutto ciò.
Era stato Azkur a entrare in contatto con Zed.
Era stato Azkur a entrare in contatto con Zed.
Quel diavolo aveva raggirato altri della sua specie e ottenuto una grande somma di monete d'oro.
Grazie ai suoi studi magici aveva incantato i pugnali che arrivavano dall'Avernus e creato una sede per incastonarvi le Monete dell'Anima, in modo che, quando tramite la costrizione nascosta nel contratto la vittima insolvente si suicidava, una volta assorbita l'anima la moneta si teletrasportasse da loro, mentre il pugnale finiva in cenere infernale.
Grazie ai suoi studi magici aveva incantato i pugnali che arrivavano dall'Avernus e creato una sede per incastonarvi le Monete dell'Anima, in modo che, quando tramite la costrizione nascosta nel contratto la vittima insolvente si suicidava, una volta assorbita l'anima la moneta si teletrasportasse da loro, mentre il pugnale finiva in cenere infernale.
Negli appunti si faceva anche menzione ad una "infestazione" risolta genialmente da Zed.
Che fosse il fantasma? Zed gli aveva trovato un corpo da infestare, un corpo la cui mente era talmente labile che mai avrebbe potuto ribellarsi alla possessione.
Grazie alla parola magica di sblocco ritrovata negli appunti, liberarono anche le due sinistre armi magiche trattenute da una trappola: un'ascia da guerra ammazzademoni, e una pallida e fredda spada corta chiamata Aculeo di Levistus.
William usò un incantesimo per contattare la caserma e l'inquisitore Green per chiamare rinforzi, ma non c'era tempo da perdere: Zed era scappato, e con esso probabilmente tutte quelle monete dell'anima e i contratti ancora in essere.
Chiunque fosse morto in quel modo non meritava che la sua anima non potesse raggiungere il Piano del Fato e i propri Dei
E quel bastardo andava fermato.
Scesero nelle cantine senza attender rinforzi e furono condotti da Piotr alla porta segreta che aveva già scoperto prima.
Nei suoi scritti l'ex mago rosso diceva che Zed gli aveva detto che "la chiave è come il veleno..."
Come il veleno...
Aiwen si illuminò. Un detto di Neverwinter non diceva forse "in cauda venenum"? il veleno è nella coda..
La coda degli Imp! Era simile a quella di uno scorpione in fondo..
Aiwen corse a recuperare Grunzak, il fetido grasso Imp, ancora legato e usò la sua coda per inserirla nello strano foro della parete.
La porta si aprì.
Una stretta scala a chiocciola scendeva ancora più in basso, ben oltre il livello delle fogne e delle altre cantine, verso qualcosa di più antico e remoto.
La fame di scoperta però si arenò in fondo alla scala: si giungeva in una sala quadrata senza altre aperture, dove erano ammassate altre casse, botti e mercanzie malridotte. In una cassa più nuova e robusta però trovarono un carico di pugnali infernali.
Ma da dove arrivavano?
Finalmente capirono l'inganno...una piccola parete illusoria portava in una grotta illuminata da un bagliore infuocato.
In fondo alla grotta un abisso circolare dalla profondità insondabile, circondato da rune e iscrizioni infernali.
Un portale?
Davvero volevano accedere a quel coso? Sum pensò che quando hai un piano mezzo folle hai bisogno di uomini almeno mezzi matti per portarlo a termine. Quelli sani di mente potrebbero essere tentati di cercare un'idea migliore, e lui aveva con se gli uomini matti abbastanza...
La fame di scoperta però si arenò in fondo alla scala: si giungeva in una sala quadrata senza altre aperture, dove erano ammassate altre casse, botti e mercanzie malridotte. In una cassa più nuova e robusta però trovarono un carico di pugnali infernali.
Ma da dove arrivavano?
Finalmente capirono l'inganno...una piccola parete illusoria portava in una grotta illuminata da un bagliore infuocato.
In fondo alla grotta un abisso circolare dalla profondità insondabile, circondato da rune e iscrizioni infernali.
Un portale?
Davvero volevano accedere a quel coso? Sum pensò che quando hai un piano mezzo folle hai bisogno di uomini almeno mezzi matti per portarlo a termine. Quelli sani di mente potrebbero essere tentati di cercare un'idea migliore, e lui aveva con se gli uomini matti abbastanza...