giovedì 5 dicembre 2019

Storm King's Thunder – Capitolo 9 Anche le vittime dei Giganti, nel loro piccolo, si incazzano...

Due sole vittime non potevano saziare la sete di vendetta della Draghessa, che per di più non aveva ancora trovato i suoi cuccioli, e neppure poteva render tranquilli i nostri eroi sulla prosecuzione del loro viaggio tranquilli fino alla Torre.

Proseguirono dunque nella pericolosa caccia, fino a imbattersi su un altro sconsiderato essere umano accampato da solo come il tizio di qualche giorno prima.

Potete ben immaginare la faccia dell’uomo quando vide emergere dalla selva un nano peloso e sporco di sangue, una draconide e una halfling che sembrava una bambina mendicante del Porto di Baldur’s Gate, proprio mentre sulla sua testa un drago verde con soli 3 arti solcava il cielo.

Per fortuna Brogmar abbassò subito l’arma e gli fece cenno di star tranquillo e posare l’arco, che non erano una minaccia.
L’uomo, incuriosito più che impaurito, li fece accomodare attorno al suo focolare. Si chiamava Furgar ed era un cacciatore. 
Disse di conoscere bene la zona e cosa ben più importante disse di sapere dove potevano forse essersi accampati dei giganti, e fu anche ben lieto di accompagnarli e fare da guida. 
Strana gente si trova al nord.

L’umano li guidò tra gli alberi, con passo leggero ed esperto, guadarono freddi ruscelli congelati nei punti migliori, e procedettero al riparo da altri pericoli fino a giungere al limitare di una radura dove la vegetazione si interrompeva improvvisamente e numerosi alberi erano stati sdradicati. 
Nella conca più in basso, una rozza palizzata fatta con quegli stessi alberi era stata eretta a riparo da un accampamento le cui dimensioni lasciavano ben pochi dubbi su chi potesse abitarlo.

Furgar si arrampicò su un abete rosso per scrutare dall’alto la situazione e disse di aver contato almeno 8 giganti. 
Non era certo una impresa facile affrontarli, ed elaborarono così un piano:  l’uomo e Verola si sarebbero infiltrati all’interno ad avvelenare le scorte di cibo, e una volta che si fossero manifestati gli effetti, tutti insieme avrebbero attaccato l’accampamento.

Non fu facile placare la Draghessa Verde che fremeva per assaggiare il sangue degli odiati nemici e per trovare i figli, ma alla fine anche lei attese rispettando il piano. 
Verso sera ecco i segnali che l’avvelenamento aveva avuto successo, o almeno in parte.

Magie arcane e sortilegi di Verola attaccarono quelli ancora in piedi, il drago avvolse la parte centrale dell’accampamento col suo venefico soffio mentre con un gesto intrepido e quasi oltraggioso Fulgar riuscì a cavalcarlo e attaccare con precisi e letali tiri del suo arco, Brogmar in preda all’ira e all’estasi mistica della battaglia caricò il primo che si trovò a tiro.

Tra buio, nuvole di gas, sangue, urla e vomito degli avvelenati, non si può dire che si trattò di una di quelle battaglie epiche e cavalleresche di cui cantano certi bardi, ma fu piuttosto una mischia dettata dall’odio e dall’adrenalina della sopravvivenza.

Uno dopo l’altro i giganti del gelo caddero. Non senza aver causato terribili colpi e ferite nei nostri avventurieri. Perfino il drago era allo stremo e prossimo a raggiungere il Piano del Fato o chissà che altro dannato posto raggiungono i draghi quando muoiono…
Un lungo attimo di silenzio suggellò la fine del combattimento. Seguito dalle oscene urla di esultanza di Brogmar.

La perquisizione dell’accampamento non rivelò cose particolarmente utili e neppure un misero bottino, ma per la draghessa fu ancora peggio, perché tra le cibarie dei giganti Verola e Furgar trovarono resti dei suoi cuccioli.
Furente, la creatura accusò tutti di aver perso tempo, di non essersi mossi in fretta e di aver atteso inutilmente fino a sera, poi in preda al dolore riuscì nonostante le pessime condizioni ad alzarsi in volo e scappò via. Chissà se quel rancore sarebbe diventato odio, e se un giorno l’avessero incontrata di nuovo sarebbe stato da nemici….

Non era tempo però per simili riflessioni e timori. Senza i giganti alle calcagna, era ora di rimettersi in cerca di Artus e puntare alla Torre…

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