lunedì 23 novembre 2020

Il Tesoro Dimenticato della Gloria di Ahghairon - Capitolo 13

Aria Aperta

Lentamente l'aria stava cambiando, era più fresca, segno che forse si stavano avvicinando ad una uscita all'esterno, e il loro girovagare casuale in quelle caverne piene di insidie giunse finalmente al termine, non prima di un incauto incidente ad Arok che per saccheggiare i resti rinsecchiti di un sahuagin non si accorse della vicina parete infestata di muffa marrone.

Evitate le ultime trappole a rete dei Diavoli di Mare, emersero finalmente all'aperto.

Nelle gallerie alle loro spalle echeggiavano i passi palmati dei Sahuagin che li avevano nuovamente trovati, l'unico modo per seminarli era inerpicarsi lungo uno strettissimo sentiero a picco sulle scogliere sottostanti... quelle creature infatti non potevano resistere troppo lontano dall'acqua e lassù tra quelle rocce i fuggitivi avrebbero trovato finalmente un po' di pace.

L'aspro sentiero saliva e proseguiva lungo la nuda roccia, sferzato da venti insidiosi, largo appena il necessario perchè una persona potesse avanzare, spalle alla parete, e il ribollente mare quasi una trentina di metri più sotto.

Il fatto che avessero seminato i Sahuagin non significava che fossero al sicuro da altri pericoli... per questo ebbero la buona idea di legarsi insieme.

Svoltato un promontorio, Korlon vide il resto dell'isola sotto di se, che si distendeva verso nord, e davanti alla loro isola, un'altra isola.

Forse erano nel posto giusto. E in base alla mappa di Frico, il relitto era sull'isola di fronte.

Il vento però aveva portato con se un suono: un canto suadente e magnetico.

Tre orrende arpie, alzatesi in volo da alcuni scogli di fronte al loro sentiero, si avvicinarono minacciose.

Alyn e Tamira rischiarono più volte di cadere nel vuoto, ammaliate e attirate da quel suono, e la corda si rivelò provvidenziale.

I 5 riuscirono a sconfiggere e mettere in fuga quelle dannate creature, proseguendo sul pericoloso percorso.

La Statua della Discordia

Giunsero nei pressi di un leggero slargo per rifiatare e notarono che sulla parete si apriva una fenditura. Uno strano lezzo giungeva da dentro, segno che poteva esserci qualche abitante, ma la cosa preoccupante era all'ingresso: pezzi di roccia che a guardarli meglio rivelavano forme non casuali, bensì immaginandoseli interi e riuniti, potevano esser state delle statue.

Statue di Arpia.

O arpie pietrificate?

Neppure il tempo di riflettere su questo dubbio che nel frattempo il curioso Arok si era già insinuato, diventando invisibile, nella galleria che saliva dentro la scogliera.

Due occhietti azzurrognoli balenarono nel buio, dove la galleria si allargava in una sorta di tana.

Un basilisco attaccò sibilando.

Fu uno scontro durissimo, altri giunsero a dargli manforte ma l'accesso era troppo stretto.

Tamira provava a lanciare incantesimi ad occhi chiusi sperando nella buona sorte, mentre Alyn, giunta in soccorso di Arok fissò quegli occhi un attimo di troppo.

Le sue gambe si fecero pesanti, grigie.

Si sentiva rigida. Doveva reagire!

Ma quello sguardo..quel potere...

Pochi attimi dopo era già roccia, paralizzata e pietrificata in un'espressione di sorpresa e orrore.

Anche l'Imp di Arok, nel tentativo di distrarre il mostro, finì sgranocchiato nelle sue fauci facendo così un traumatico ritorno al suo piano di esistenza.

Arok prossimo alla morte riuscì a ripiegare all'esterno, e come il basilisco ferito uscì dalla grotta fu investito da un ultimo disperato tentativo: una freccia acida che lo disciolse infliggendo il colpo mortale.

Risentimento e incredulità fecero precipitare i quattro rimanenti avventurieri nel silenzio, e stremati usarono la stessa tana ora libera del basilisco per riposare e riordinare le idee.


Alyn era spacciata. Rimasta di sasso, in tutti i sensi.

Nessuno li aveva conoscenze e poteri sufficienti per salvarla.

Davvero nessuno?

Una volta riposati, Arok rievocò il suo famiglio Imp, che tornò dall'Avernus con una soluzione.

"asssscoltate... torno a voi con una sorpresa..posssso salvarla... Asmodeus in persona può salvarla, ma nessuno fa niente per niente...ci sssssarà un prezzo, un prezzo da pagare: il mio padrone la spietrificherà, ma lei in cambio dovrà abiurare la sua fede e giurare fedeltà a lui, a lui ssssoltanto!"

"e se una volta tornata di carne rifiutasse questa offerta? tornerebbe di pietra?"

"ohhhh..no... no... peggio... se rifiutasse..la sua anima verrebbe trascinata direttamente ai Nove Inferi!"

"E come fa a scegliere? non può parlare.. non so neanche se ci sta sentendo!"

"secondo me non lo farebbe mai! conoscendola rifiuterebbe!"

I 4 discussero a lungo sul da farsi. Non potevano mettere Alyn di fronte ad una scelta così difficile, ma non potevano neanche arrogarsi il diritto di scegliere per lei...

Alla fine accettarono.

Tramite l'Imp, una strana colonna di fiamme e luce oscura scese sulla statua di Alyn, che un attimo dopo, confusa e disorientata, guardò i suoi compagni e poi l'Imp.

"Allora, bella ssssacerdotessa, hai sentito il potere fluire in te? Hai ssssentito la forza di Asmodeus? E' a lui che devi la vita, ed è a lui che devi giurare fedeltà. Abbandona il tuo cammino e diventa testimone della sua grandezza!... o rifiuta e sarai dannata e morta, e rimpiangerai il tuo destino da statua.."

"io non... non posso..io..."

La paura, la sensazione di essere intrappolata in una scelta che non era tale, ma era una trappola, la realizzazione di rischiare qualcosa di peggiore della morte.. si impadronì della giovane sacerdotessa. Improvvisamente la propria fede vacillò di fronte alla prospettiva del prezzo che avrebbe avuto onorarla fino in fondo. Era così forte? La sua volontà arrivava ad un sacrificio tanto devastante per lei?

"pensaci. hai di nuovo la tua vita ora... vuoi davvero gettarla?"

Alyn deglutì e con aria grave e rassegnata, abbassò il capo.

"Giuro fedeltà"

L'Imp emise un gridolino eccitato e applaudì, svolazzando attorno felice. Era obbligato a servire Arok, ma ciò non gli impediva di portare benefici al suo vero padrone. E chissà che un giorno...

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