mercoledì 10 aprile 2024

RETURN OF THE STORM MAIDEN (47)

CAPITOLO 47 - LA 'X' INDICA LA MORTE

“...Ma del resto convincere dei guerrieri a iniziare a combattere è sempre stato facile. E' fermare quei bastardi il trucco più difficile. " (Re Olgrave Redaxe)

Era passata la mezzanotte quando il consiglio fu sciolto e tutti i vari partecipanti stavano lasciando la grande sala, oppure si attardavano in piccoli gruppetti a discutere sorpresi dagli ultimi eventi e dallo scompiglio portato dagli ultimi ospiti.

Wedigar e Halfilda si avvicinarono a Gelrish e Ishmael a chiedere notizie di Baandulf e del suo cammino.

Verania, affranta, venne raggiunta da Lyandria che provò a infonderle nuove speranze.
Poi, mentre si allontanava nuovamente, fu fermata da Ishmael che le parlò della madre, dei tempi in cui era ancora una grande condottiera...
Adelius, insieme allo sciamano Ulf e alla vedova Pryam Dorrg, vegliava su Uthan che però, agitato e alquanto inquieto per il sortilegio a cui doveva esser sottoposto, non ne voleva sapere di addormentarsi.
Il fumo di alcune erbe opportunamente usate da Ulf ebbe infine il sopravvento, e Adelius riuscì a usare l'incantesimo di Sogno su Uthan.
Il giovane riuscì, grazie al mago, a incontare Re Olgrave.
Erano entrambi abbastanza diffidenti, era una esperienza nuova e strana, e temevano fosse una trappola o un tranello, magari dello stesso Ydaach'Nar, ma alla fine nonostante il bellicoso e a volte ottuso temperamento nordico giunsero ad un accordo e l'attacco di Gundarlun venne fermato.

All'alba, di buon'ora, gli avventurieri si radunarono per partire.
La sacerdotessa della ciurma di Verania indicò sulla mappa un tempio abbandonato dove avrebbero scoperto l'utilizzo di quei cristalli trovati tempo fa.
Prima della partenza però la loro attenzione fu attirata da un trafelato messaggero giunto dalle montagne, che corse a parlare con Uthan.
Le notizie allarmanti dall'entroterra parlavano di Clan dei giganti del gelo che si stavano riunendo in fretta e preparandosi a qualcosa di grosso.
In realtà (anche se a Ruathym non potevano certo saperlo) la città non era in pericolo, ma i giganti si stavano organizzando per affrontare la temibile minaccia di un certo drago bianco antico, che aveva fatto fuori e messo in fuga alcuni di loro... anche se (e questo non lo sapevano i giganti) era stata solo l'illusione creata da Adelius.
Nella mente dei nostri eroi, già stavano prendendo forma varie ipotesi di come sfruttare anche questo piccolo incidente...ma ci avrebbero pensato dopo.
Erano impazienti di salpare.

Il tragitto fu breve e senza incidenti, e li condusse ad una piccolissima isoletta a poche centinaia di metri dalla costa nord-occidentale di Ruathym.
La scogliera era altissima e impervia, ma c'era una risalita sotterranea tramite una serie di grotte e gallerie che partivano da una caverna marina semi-allagata.
Era tutto tranquillo.
Troppo.
Il mare dentro la grotta era fermato dalle barriere naturali esterne, ed era una pozza di acqua salmastra ferma e stagnante.
Le numerose alghe la rendevano torbida e il buio all'interno dell'immensa cavità faceva si che fosse ancora più difficile scorgere cosa si annidava la sotto.
Fu la "cosa" che si annidava la sotto invece ad annunciarsi in maniera piuttosto diretta quando quattro viscidi tentacoli verdi fecero esplodere la piatta superficie dell'acqua per cogliere di sorpresa i quattro sventurati.
Un enorme froghemoth emerse a pelo d'acqua.
Una parodia in scala gigantesca di una mistura tra un rospone e qualche tentacolare mostruosità partorita da una mente malata, con un grappolo di tre piccolissimi occhietti sulla cima della testa.
La sua lingua saettò, appiccicosa, per poi ritrarsi con la povera Lyandria verso l'incredibile bocca.
I suoi tentacoli enormi catturarono in poco tempo tutti gli altri tranne Ishmael, che saltò sul mostro colpendolo a ripetizione.
Lyandria scomparve. Inghiottita dal mostro.
Adelius scomparve, tenuto sott'acqua da un tentacolo.
Poco dopo fu il turno di Gelrish a venire inghiottito.
Ishmael fu afferrato e il colosso se lo tolse di dosso, ma accanendosi sul tentacolo riuscì a mozzarlo e liberarsi.
Adelius per fortuna non aveva bisogno di respirare o sarebbe già affogato, e blaterava sott'acqua una serie di incantesimi cercando di trovare il punto debole della creatura, ma era tutto più difficile in quella brodaglia algosa e non riusciva a vedere quasi nulla.

Lyandria, ustionata dagli acidi, non si perse d'animo e nel buio soffocante delle viscere del mostro riuscì a infliggere ferite a ripetizioni fino a costringere il froghemoth a vomitarli via.
L'enorme mostro aveva fatto male i conti, ed era ora circondato e gravemente ferito, ma non fece in tempo a tentare di ritrarsi nel fondo della sua pozza: fu colpito a morte.

Sconvolti per quell'assalto, i quattro ripresero fiato e cercarono di rattoppare le ferite, poi si fecero strada cercando i passaggi e le gallerie che salivano, fino a sbucare in cima ad uno sperone roccioso, nella salubre aria fresca.
Un vecchissimo sentiero li condusse alle rovine di un tempio alla cui base era scavata una stanza.
Da monconi di colonne, come turbini, emersero elementali dell'acqua e dell'aria, stringendosi minacciosi sul gruppo.
Ad un passo da un nuovo scontro però, sibilarono qualcosa, riconoscendo probabilmente il "sangue" Stromkir nelle vene di Lyandria e si ritirarono.
Entrarono così nella piccola stanza.
Qualcuno in tempi più recenti aveva usato l'intero pavimento per tracciare una schematica mappa dei mari e delle isole circostanti.
C'erano anche dei piccoli piedistalli in pietra.
Gelrish armeggiò con i cristalli, che si sposavano bene con quei supporti, fino a scoprire che fungevano da specchi, rimbalzando la luce dall'uno all'altro fino a indicare un punto sul pavimento.
Con disappunto, notarono che quel punto pareva corrispondere alla coordinata in cui avevano ritrovato il relitto della Dark Storm, la nave di Hergatha. Una informazione già in loro possesso.
Adelius estrasse allora un cristallo simile, ma recuperato dal sinistro servitore di Verania nell'assalto al covo.
Aveva una sfumatura e una curvatura un po' diversa.
Questa volta il raggio indicò un altro punto. Fino ad ora sconosciuto.
L'ubicazione di Ydaach'Nar?
Se i registri trovati nelle miniere di  Berranzo erano veritieri, poteva ancora essere nel relitto della Danzatrice Rossa, la nave thayan che stava portando via il grosso frammento del corpo cristallizzato di quell'aliena entità.

C'era una nuova X da seguire sulla mappa.


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