CAPITOLO 25 - PRIMA CHE SIA IMPICCATO
"Ecco il problema perenne di seppellire il tuo passato. Altri cercano sempre di dissotterrarlo" (Hergata, la Storm Maiden)
La faccia dei mercenari della Spina Avvelenata era tutto un programma quando capirono che neppure il tempo di concludere l'ormeggio e già avrebbero dovuto ripartire.
Per di più verso le sinistre Purple Rocks
Per di più non avevano ancora visto la paga.
A poco valse il discorso motivazionale di Lyandria, la Spina si mise il vento in poppa in una cupa giornata piovigginosa e fredda, come cupo era l'umore di buona parte dell'equipaggio.
Maran era di diverso umore, ottimista come sempre, si era imbucato nel viaggio per cercare di contattare qualche fantomatico alleato.
Per di più verso le sinistre Purple Rocks
Per di più non avevano ancora visto la paga.
A poco valse il discorso motivazionale di Lyandria, la Spina si mise il vento in poppa in una cupa giornata piovigginosa e fredda, come cupo era l'umore di buona parte dell'equipaggio.
Maran era di diverso umore, ottimista come sempre, si era imbucato nel viaggio per cercare di contattare qualche fantomatico alleato.
Lungo la rotta, mano a mano che si avvicinavano a Vilkstead, insediamento principale di una delle due isole che componevano il regno delle Purple Rocks, si avvistavano lastroni di ghiaccio alla deriva e si incontravano le ultime navi che portavano gli ultimi carichi prima che la morsa dell'inverno rendesse troppo difficile la navigazione in quei mari soggetti a glaciazione.
Anche i nostri avventurieri approfittarono di quel viaggio per concludere alcuni commerci, con l'intento di coprire anche il costo dei mercenari.
Anche i nostri avventurieri approfittarono di quel viaggio per concludere alcuni commerci, con l'intento di coprire anche il costo dei mercenari.
Nonostante il clima, i venti di guerra spiravano altrove e il viaggio terminò senza grossi pericoli.
Approdarono a Vilkstead scoprendo una cittadina alquanto depressa e cupa.
Si diceva che tempo fa si fosse ribellata a Re Selger, ma la ribellione fu sedata anche con aiuti esterni. Forse era per quello che gli abitanti avevano l'aria di cani bastonati.
Mentre cercavano un posto caldo dove organizzarsi e iniziare le ricerche di Jerome, vagando per i vicoli incrostati di nevischio, Lyandria fu derubata ma la prontezza di Ishmael fece si che acciuffassero e bloccassero la ladra.
Dall'alto di un tetto però arrivò in soccorso della manigolda una figura che teneva sotto mira Ishmael con una piccola ma letale balestra.
Quando anche gli altri raggiunsero col fiatone la scena, la figura notò Lyandria e si lasciò sfuggire una colorita imprecazione.
Era Occhibianchi, il fratello di Damakos.
L'uomo che con una moneta trovata casualmente aveva dato il via alla caccia al Tesoro di Ahghairon.
Fu così che l'uomo abbassò l'arma mentre la donna, soprannominata "Tre Tagli" per via di una cicatrice in faccia, restituì il malloppo e insieme andarono in una taverna poco invitante.
L'insegna sbilenca e scrostata recitava "L'Arpione Spezzato".
Fu così che l'uomo abbassò l'arma mentre la donna, soprannominata "Tre Tagli" per via di una cicatrice in faccia, restituì il malloppo e insieme andarono in una taverna poco invitante.
L'insegna sbilenca e scrostata recitava "L'Arpione Spezzato".
Dopo i necessari convenevoli e i racconti di Occhibianchi sul come e perchè fosse finito li, giunsero al punto: erano li per cercare Jerome.
Tre Tagli rise scoprendo questo fatto, dicendo che aveva informazioni in merito e dopo qualche contrattazione rivelò che l'uomo era stato arrestato perché aveva curiosato troppo su una certa faccenda.
Lo studioso era giunto li per cercare informazioni sulla perduta città sommersa di Ascarle.
La cosa peggiore di tutte però, era che sarebbe stato impiccato all'indomani.
Mai che ne andasse una dritta.
Era fondamentale capire cosa fare, e farlo in fretta.
Farlo evadere dalla galera?
Tentare di pagare una cauzione o corrompere le guardie?
Attendere il patibolo e salvarlo in piazza prima che fosse impiccato?
Attendere l'esecuzione e cercare di parlare con il cadavere?
La prima idea di Ishmael fu di farsi arrestare, così da trovarsi anche lui all'interno delle prigioni e valutare la situazione, ma Tre Tagli parlò loro di una vecchia galleria crollata che collegava i sotterranei del fortilizio delle guardie.
Era franata, certo, ma... avevano un nano. E non avevano paura di usarlo.
La donna li condusse in una serie di cunicoli fognari nel fianco del costone roccioso su cui si ergeva il forte.
In una vasta sala sorretta da colonne però, strane creature, melme dalle vaghe fattezze di volti e torsi umanoidi emersero a sorpresa, resa vana dall'arma del nano che avvisava dei pericoli.
Quelle orrende cose prosciugavano la vita, avvinghiandosi alle vittime, ma vennero spazzate via.
Arrivarono in una specie di stanza semi crollata. In un angolo l'occhio esperto di Dehuin poteva notare i segni della galleria collassata.
Lavorarono due ore a togliere detriti fino a liberare il passaggio, che saliva verso l'alto fino a giungere ad un tunnel in muratura che terminava davanti ad una parete.
Vista da quel lato era evidente che si trattava del retro di una porta segreta.
Tre Tagli era rimasta fuori, ora dovevano contare solo su loro stessi.
Entrarono cautamente, cercando di non fare rumore.
Era una specie di vecchio archivio, e pareva in disuso o comunque non molto curato ormai.
Lyandria rese invisibile se stessa e Ishmael, e i due proseguirono nelle stanze attigue: prima uno stanzone freddo e spoglio, con un tavolo e qualche arnese di tortura, e vecchie gabbie rovinate dalla ruggine.
Poi un corridoio da cui una scala saliva in superficie, ai piani superiori del forte, mentre dall'altro lato si apriva sull'anticamera delle celle.
Un grosso nordico stava pigramente intagliando una figura nel legno quando sentì il rumore di Ishmael.
I suoi occhi vagavano confusi, non vedendo nulla, poi chiamò qualcuno, un tale "Dujek", chiedendo se fosse stato lui a far rumore e dove si fosse cacciato.
I due si immobilizzarono, in attesa.
Uno sferragliare di catene preannunciò l'arrivo dal corridoio delle celle di una figura grottesca e smunta.
La pelle era scura, come cuoio vecchio, forse più per la mancata pulizia che per la razza. La barba e i capelli incolti. Gli occhi con una chiara promessa di pazzia e omicidio.
Un braccio mancante sopra il gomito.
E un nugolo di catene che ne limitava moltissimo i movimenti.
L'uomo, armato di straccio, incassati gli insulti della guardia, prese a pulire la stanza.
La pelle era scura, come cuoio vecchio, forse più per la mancata pulizia che per la razza. La barba e i capelli incolti. Gli occhi con una chiara promessa di pazzia e omicidio.
Un braccio mancante sopra il gomito.
E un nugolo di catene che ne limitava moltissimo i movimenti.
L'uomo, armato di straccio, incassati gli insulti della guardia, prese a pulire la stanza.
Ishmael intercettò per un attimo quello sguardo. Per un fugace attimo ebbe la sensazione di conoscere quella figura, ma non ricordava dove e chi. Poi sgusciò lungo la parete e arrivato sull'inconsapevole guardia, la stese con una botta in testa.
Quel gesto annullò l'invisibilità e il relitto umano trattene un mugolio più che un vero e proprio urlo di stupore.
Poi protese le catene per farsi liberare.
Lyandria nel frattempo era passata dalla porta lasciata aperta dal quello sgradevole prigioniero sguattero e stava procedendo cauta nel corridoio osservando le celle per capire dove fosse Jerome.
Ishmael prese le chiavi dal tavolaccio della guardia ma un attimo prima che aprisse le catene un prigioniero nella cella più vicina scattò verso le sbarre sibilando "non farlo! è pericoloso!... secondo te perchè lo tengono così legato? quell'uomo è letale con qualunque arma si trovi a tiro..potrebbe stendere dieci uomini! ci ucciderà tutti!"
Forse le sue condizioni lo facevano sembrare più vecchio di quel che era.
Sotto quell'uomo spezzato e in quegli occhi spiritati, Ishmael ebbe un lampo di riconoscimento, e lo stesso avvenne per il prigioniero, che si ritrasse in difensiva blaterando "ti manda lei! ti ha mandato a finire il lavoro.."
Quell'uomo, ora chiamato Dujek Onearm, era stato Dujek Laseem Grendsea il braccio destro di Hergata. Uno dei suoi più forti spadaccini.
Quell'uomo, era colui che tredici anni prima, l'aveva uccisa.
Tradita.
Trafitta.
Mentre la Dark Storm affondava, sfonfitta.
Si diceva che Hergata non poteva affogare. Forse era vero. Ma lui l'aveva uccisa prima che la nave si inabissasse.
Ecco chi era l'unico superstite. Ed ecco che fine aveva fatto.
Raccontò che la stessa Umberlee furente per il tradimento lo maledisse. Disse di essersi mozzato il braccio che si era ribellato e tentava di uccidere se stesso.
Altre fonti tuttavia ipotizzano che invece fu incenerito da Umberle nell'esatto momento in cui trafisse la sua eletta.
L'animo di quell'uomo era spezzato per l'atroce tradimento perpetrato, ma anche risoluto e convinto di quel gesto.
Era stata l'unica cosa da fare, Hergata ormai era impazzita per il troppo potere divino e li avrebbe condotti in una guerra troppo folle.
Hergata si fidava di lui.
Lo sguardo sorpreso della condottiera lo tormentava ancora.
Ma era l'unica cosa da fare. Se fosse tornato indietro, l'avrebbe rifatta.
Quell'uomo, ora chiamato Dujek Onearm, era stato Dujek Laseem Grendsea il braccio destro di Hergata. Uno dei suoi più forti spadaccini.
Quell'uomo, era colui che tredici anni prima, l'aveva uccisa.
Tradita.
Trafitta.
Mentre la Dark Storm affondava, sfonfitta.
Si diceva che Hergata non poteva affogare. Forse era vero. Ma lui l'aveva uccisa prima che la nave si inabissasse.
Ecco chi era l'unico superstite. Ed ecco che fine aveva fatto.
Raccontò che la stessa Umberlee furente per il tradimento lo maledisse. Disse di essersi mozzato il braccio che si era ribellato e tentava di uccidere se stesso.
Altre fonti tuttavia ipotizzano che invece fu incenerito da Umberle nell'esatto momento in cui trafisse la sua eletta.
L'animo di quell'uomo era spezzato per l'atroce tradimento perpetrato, ma anche risoluto e convinto di quel gesto.
Era stata l'unica cosa da fare, Hergata ormai era impazzita per il troppo potere divino e li avrebbe condotti in una guerra troppo folle.
Hergata si fidava di lui.
Lo sguardo sorpreso della condottiera lo tormentava ancora.
Ma era l'unica cosa da fare. Se fosse tornato indietro, l'avrebbe rifatta.
Lyandria intanto aveva individuato la cella di Jerome. Un anziano studioso scarmigliato e confuso, che pensò fossero stati inviati da Kelyius a salvarlo.
Era meglio muoversi, prima che qualche guardia scendesse di sotto o che qualcosa andasse storto.
Uno dei prigionieri cominciava a minacciare di urlare e dare l'allarme se non salvavano tutti e se non gli dicevano che diamine stava succedendo.
Ishmael decise di lasciare per il momento Dujek in catene ma portarlo con loro nella fuga, non prima di aver intontito gli altri prigionieri accendendo l'ultima dose di vapori mordayn.
La letale droga si diffuse nella cella e le inalazioni portarono i due prigionieri riottosi in altri mondi, persi in visioni indicibili.
Tornati nelle gallerie, Dujek venne liberato delle catene, che insieme alle vesti vennero lanciate e sparpagliate nella zona dove avevano incontrato le melme assassine, in modo da far credere che i fuggitivi erano finiti digeriti.
Tre Tagli fornì nuovi abiti a Jerom e Dujek e con passo esperto riuscì a farli arrivare alla nave senza inconvenienti.
Non era ancora sorto il sole che già la Spina Avvelenata lasciava Vilkstead, con due nuovi passeggeri.
Dujek fu messo ad allenare il povero Baandulf.
Jerome fu a quel punto interrogato sul punto della questione: la Conchiglia di Istishia.
Il prolisso studioso partì a raccontare di come fu un regalo fatto da un Marid ad una potente regina dei marinidi centinaia e centinaia di anni fa e dei suoi vari passaggi di proprietà e ubicazione, ma non era quello che interessava loro.
Ai nostri eroi interessava dov'era ora.
E Jerome Van Bresson da Baldur's Gate aveva (finalmente) una risposta anche a quella domanda: era custodita e venerata nel santuario di una setta di monache-guerriere nel villaggio di Brisdock, nelle Ossa di Balena.
Il prolisso studioso partì a raccontare di come fu un regalo fatto da un Marid ad una potente regina dei marinidi centinaia e centinaia di anni fa e dei suoi vari passaggi di proprietà e ubicazione, ma non era quello che interessava loro.
Ai nostri eroi interessava dov'era ora.
E Jerome Van Bresson da Baldur's Gate aveva (finalmente) una risposta anche a quella domanda: era custodita e venerata nel santuario di una setta di monache-guerriere nel villaggio di Brisdock, nelle Ossa di Balena.
E così la nuova rotta era tracciata: avrebbero fatto visita alle Guerriere del Mare
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