CAPITOLO 56 - SCONTRO FINALE
"Forse hanno ragione gli gnomi: quando tutto sembra andare in malora, una grossa esplosione può raddrizzare la giornata" (Lyandria Stromkir)
Lyandria, Gelrish, Ishmael, Adelius...i quattro coraggiosi avventurieri erano di nuovo assieme, fianco a fianco. Soltanto la benedizione di Istishia gli permetteva di resistere a tali profondità, per compiere la loro disperata missione.
Quanto tempo era passato durante quelle lotte mentali con Ydaach'Nar?
Sembrava una vita, ma nel mondo reale forse solo poche manciate di secondi.
Sembrava una vita, ma nel mondo reale forse solo poche manciate di secondi.
La cosa strana comunque, era che non si erano ritrovati nuovamente nella stiva squarciata della nave, al cospetto del contenitore speciale studiato dai thayan per contenere il grosso frammento del corpo cristallizzato di quello che una volta era stato un dio-demone di uno degli infiniti strati dell'Abisso.
Erano probabilmente in un semipiano sottomarino, un tempio decadente dall'architettura remota e sconosciuta, poco più di una serie di strati di roccia che salivano verso un altare dove nonostante il buio opprimente si poteva vedere il cristallo di Ydaach'Nar, lungo un cammino sormontato da colossali colonne incrostate.
I quattro cercarono di mettere da parte sospetti e diffidenze generati dal demone, e procedere compatti verso il cristallo.
Sembrava quasi troppo facile.
Ishmael impugnò lo scalpello in adamantio con bramosia, ansioso di farlo a pezzi.
Avvicinandosi però, notarono che il cristallo era circondato da una barriera protettiva a più strati, ognuno di un colore diverso.
Dei tre strati più esterni restava una flebile traccia, come se si fossero già dissolti da soli.
Adelius ricordò di aver già sentito parlare di simili incantesimi, di difficoltà elevata, e capì che non sarebbe stato facile varcare quelle barriere.
Ipotizzo anche che i primi tre strati forse erano stati alimentati dai tre uditori, e averli eliminati aveva almeno reso più facile il compito quel giorno...
Avvicinandosi, capirono di non esser soli.
Nonostante la flotta radunata all'attacco dei cultisti avesse attirato lontano gran parte delle difese, i servitori del demone non finivano mai: ecco sbucare dalle tenebre, dalle rocce e dai banchi di alghe putrescenti diversi esseri umanoidi, affogati e servitori morti di Ydaach'Nar dotati dei poteri conferiti dal demone.
E anche orrendi uomini pesce, fedeli mutati dalla polvere verde dei suoi cristalli...
Iniziò così quell'ultima battaglia.
Con i quattro avventurieri che presero a eliminare quelle creature che li circondavano, ma presto fu chiaro che era una perdita di tempo dedicarsi a loro, quando quella maledetta barriera era tra i piedi a proteggere il demone.
Il gruppo era stanco, ferito e provato dagli assalti mentali, e Adelius creò allora un muro di forza, ma lo sagomò in modo da proteggerli da ogni direzione tranne uno spiraglio aperto proprio contro il muro prismatico che proteggeva Ydaach'Nar, così da essere isolati da quegli orrendi difensori e poter capire come oltrepassare o distruggere la barriera.
Il gruppo era stanco, ferito e provato dagli assalti mentali, e Adelius creò allora un muro di forza, ma lo sagomò in modo da proteggerli da ogni direzione tranne uno spiraglio aperto proprio contro il muro prismatico che proteggeva Ydaach'Nar, così da essere isolati da quegli orrendi difensori e poter capire come oltrepassare o distruggere la barriera.
Il primo strato brillava di una luce giallastra, e quando Ishmael lo colpì per saggiarne la resistenza venne investito da un potente fulmine.
Adelius suggerì di usare incantesimi di forza, e funzionò. Lentamente riuscirono a dissolverlo.
Lo strato successivo scoprirono amaramente che causava danni da acido, ma poteva esser spazzato via da una forte corrente. Fu Gelrish evocando un potente vento a crearla.
Il demone nel frattempo non stava certo a guardare, e nonostante i suoi servitori non riuscissero ad oltrepassare il muro di forza eretto da Adelius, presero a convergere in un punto alle spalle dell'altare, dove il fondale sprofondava nel buio e in un baratro senza fondo...
Quei miseri uomini pesce vorticarono in un gorgo che si aprì in quell'abisso, venendo distrutti mentre Ydaach'Nar ne assorbiva il potere, e lo usava per creare un terribile incantesimo.
In una vasta zona calò la tenebra totale.
Nessuna luce, neanche magica poteva far nulla.
E quel che è peggio, in quel buio così totale, si udivano grida, orrendi gorgoglii, lamenti e versi raccapriccianti, tanto da intaccare la mente dei nostri quattro eroi e indebolirli.
Quei miseri uomini pesce vorticarono in un gorgo che si aprì in quell'abisso, venendo distrutti mentre Ydaach'Nar ne assorbiva il potere, e lo usava per creare un terribile incantesimo.
In una vasta zona calò la tenebra totale.
Nessuna luce, neanche magica poteva far nulla.
E quel che è peggio, in quel buio così totale, si udivano grida, orrendi gorgoglii, lamenti e versi raccapriccianti, tanto da intaccare la mente dei nostri quattro eroi e indebolirli.
Procedendo alla cieca Ishmael attraversò la successiva barriera, che era verde, e fu invaso dal veleno, poi tentò di passare oltre l'ultima, di colore viola.
Quell'ultima difesa era in grado di accecare, ma per il momento non era certo un problema vista la coltre di buio.. il problema era che aveva anche un ulteriore effetto che avrebbe assaggiato da li a poco...
Adelius intanto fece appello ad un altro incantesimo che non aveva bisogno della vista, e si appellava direttamente al nome del bersaglio: Ydaach'Nar.
Lo flagellò mentalmente, danneggiandolo e riuscendo così a dissolvere quel buio devastante.
Ora potevano tutti vedere quello che stava accadendo: Ishmael, accecato, era riuscito a superare l'ultima barriera e colpiva il cristallo.
Ma poi sparì.
Scomparve come nel nulla.
Era quella l'ultima terribile difesa del demone: l'aveva spedito in un altro piano.
Era quella l'ultima terribile difesa del demone: l'aveva spedito in un altro piano.
I suoi compagni però non lo sapevano, pensarono che fosse morto, e animati dall'odio e dalla rabbia caricarono per colpire.
Ydaac'Nar eliminò le barriere rimanenti, per dar modo ai suoi servitori di avvicinarsi e aiutarlo, attaccando gli invasori, e riutilizzò quelle energie in altri terribili incantesimi.
Lyandria era riuscita ad avvicinarsi e raccolse lo scalpello di adamantio, ma non lo conficcò con le sue forze, bensì con la tremenda onda d'urto scatenata dal suo Anello dell'Ariete.
Il boato conficcò a fondo l'utensile nel cristallo, creando gravi danni.
Il dolore del demone si manifestò sotto forma di un incantesimo, una parola di dolore che investì Lyandria, facendola piegare su se stessa, quasi incapace di muoversi.
Gelrish, anche lui gravemente ferito, causò altre crepe nel cristallo con delle onde tonanti finché Adelius si teletrasportò alle spalle di tutti, lontano dalla mischia, e piazzò il barilotto gnomico in un incavo del cristallo, strappando il sigillo con le rune, per poi iniziare a fuggire verso l'alto.
Di Ishmael non c'era più traccia e non potevano restare ancora li a cercarlo. Anche Gelrish e Lyandria, che lentamente si stava riprendendo dal dolore, accettarono quella realtà e cercarono di risalire.
Il demone intuì la fregatura, tentò di adularli, di blandirli, di implorarli perfino..
Propose loro di restituire i loro cari, di ridargli Shid'anian, di liberare Hergatha, se avessero fermato quel barile...
La risposta di Adelius fu una biglia di forza, che lascò cadere sotto di se, e che imprigionò il cristallo e alcuni dei servitori proprio poco prima che una tremenda esplosione detonò all'interno, per fortuna attenuata da quel campo di forza sferico che andò in frantumi.
Adelius mutò in delfino e aiutò i compagni nella risalita, che sembrò eterna in quel mare buio squassato dall'esplosione. Non c'era più lo spazio ne il tempo, nel semipiano che collassava.
Perfino i loro ricordi si fecero vacui.
Il loro vero ricordo fu avvistare finalmente la luce filtrare dal mare, e le sagome di 3 chiglie.
Stremati emersero tra le onde, vedendo i volti curiosi di gran parte degli equipaggi che si sporgeva dalle murate in ansia e in attesa di capire se sarebbero mai tornati o sarebbero morti nel tentativo.
Ce l'avevano fatta.
Ydaach'Nar era distrutto.
Il Mare Senza Tracce e il Mare delle Spade di nuovo liberi. Per quanto sia malleabile la parola "libertà".
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