Verso il Bosco di Neverwinter
Il mattino seguente, seguirono la strada ancora per mezza giornata, era gi à da qualche chilometro che i margini meridionali del Bosco di Neverwintersi affacciavano sul sentiero ed era tempo di cominciare a cercare qualche traccia o indizio che potesse condurre alla Strega Verde.
Proprio in quel momento sentirono una voce. Un ragazzino di 15-16 anni, disperato, chiamava il padre.
"Mio padre! È sparito da due giorni interi! E’ colpa di quella dannata elfa.. ci scommetterei! Siamo cacciatori, veniamo da Phandalin…mio padre sognava di portare a Phandalin le prede
più grosse e incredibili che i suoi amici avessero mai visto..e mentre eravamo qui accampati per prepararci alla caccia è arrivata quest’elfa che gli ha parlato di un orsogufo enorme, bellissimo, e l’ha convinto che lui era forte, che lui poteva farcela, che sarebbe stato celebrato da tutti… ma non è più
tornato…"
Le parole della prima strega risuonarono nella testa di alcuni degli avventurieri... aveva detto che Jezelith, così si chiamava, amava nutrirsi dei fallimenti e le tragedie delle altre creature?
Che fosse l'elfa cammuffata?
Decisero di cercare l'uomo scomparso.
Tra la boscaglia udirono dei versi... un orsogufo!
Seguirono i rumori, restando sulle tracce dell'animale, finchè l'udito di Bogro non si insospettì..qualcosa in quei versi non andava..forse era una imitazione.
Che fare?
Decisero di far finta di non essersene accorti e continuarono a seguirli, dividendosi in modo che un gruppo avrebbe tenuto d'occhio la situazione parallelamente al percorso degli altri, facendosi trascinare dove voleva l'autore o l'autrice dell'inganno.
E per poco la trappola non funzionò, perchè proprio pochi istanti prima che 3 di loro mettessero piede in una profondissima fossa nascosta da una illusione, gli altri li avvisarono.
Il profondo buco scendeva per oltre 15 metri in una grotta, forse una trappola dove finivano i prigionieri della strega?
Il modo di Bogro per scoprirlo, anzichè cercare un altro ingresso del covo, fu di scendere direttamente da li a controllare.
Breena si issò sulla sua schiena per accompagnarlo, ma la discesa del colosso fu un po' troppo sicura di se, e a metà precipitarono facendosi male.
Nel Covo...
Scoprirono di trovarsi proprio in una piccola grotta-prigione, una galleria naturale partiva verso sud, chiusa da sbarre.Chiamarono gli altri e scesero tutti..decidendo di inoltrarsi in quelle grotte da quel passaggio.
Le sbarre risultarono troppo dure da piegare per Bogro, e la serratura, anche se non troppo complessa ruppe gli arnesi da scasso di Dhorna.
Ma la galleria era allagata e scavando leggermente, passarono sotto in apnea.
Il problema che non avevano considerato, era se avessero poi dovuto scappare via di corsa...
Esplorarono quel dedalo di grotte, che pur essendo naturali erano chiaramente abitate e adattate, con qualche parete leggermente spianata e qualche porta di legno.
Entrarono in una caverna ampia e irregolare, dall’andatura zigzagante e dall’ampia volta piena di stalattiti trasformata in una sorta di laboratorio.
Un tavolo e scaffali con varie boccette dai contenuti ripugnanti
in una nicchia, mentre in una parte di parete più liscia e
levigata, un corpo svenuto o morto giaceva legato a delle catene.
Ai suoi piedi residui di candele rosse sciolte.
Forse era il cacciatore che cercava il ragazzo la fuori.
Un terribile guardiano però stava a guardia di quella sala.
Un teschio fiammeggiante fluttuò individuando gli avventurieri dietro una parete e una piccola fiammella sfrecciò fino a tre di loro, per detonare in una esplosione di fiamme e fuoco.
Aran balzò da un lato.
Dhorna balzò dall'altro.
Breena... non balzò affatto, detonando in quel boato che risuonò certamente in tutto il resto delle grotte e restando gravemente ferita.
Non appena si diradò il fumo, tutti si gettarono sullo sfuggente malefico teschio, mentre Aran liberava l'uomo, che se anche era vivo lo era probabilmente ancora per poco, poi con un incanto lo stregone moltiplicò le sue immagini per sviare gli attacchi del teschio, che nonostante le sue magie e i suoi sfuggenti movimenti fluttuanti, era ora in difficoltà, colpito più volte dalla pesante lama di Bogro e impegnato dal Lupo evocato dalla borsa magica di Katrina...
E proprio nel culmine della battaglia, una porta scricchiolò aprendosi dall'altro lato, alle spalle dei combattenti, e una voce infastitita sbottò "che diamine sta succedendo qui?! Intrusi??"
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