Dubbi
Portarono in salvo il cacciatore salvato nella grotta e ripartirono subito per Leilon.Non sapevano cosa pensare...Violet, che faceva spesso visita a Ygor...forse era proprio lei che faceva finta di curarlo e lo avvelenava, o lo aveva maledetto in qualche modo, per eliminarlo.
Forse voleva rivelarsi come la sua gemella e senza di lui il patrimonio Thorpentoff sarebbe stato suo...
O forse dietro tutto questo c'era la terribile megera notturna che l'aveva generata?
Violet
Tornati a Leilon puntarono subito alla Locanda, cercando Violet.La giovane stava servendo alcuni tavoli e li raggiunse.
Con poco tatto le intimarono di parlare, ma Violet nonostante la sua natura era solo una ragazzina ed era molto turbata e spaventata da quell'approccio minaccioso... li pregò di uscire e parlare fuori e poco dopo li raggiunse.
Ammise di sapere la sua natura, e raccontò che all'inizio era invidiosa delle ricchezze di Ygor e anzichè curarlo, lo maledisse.
Poi, giorno dopo giorno, portandogli finte cure, vedendolo indifeso e debole, qualcosa del suo lato umano emerse e mossa a pietà iniziò a curarlo veramente e a cercare di annullare la maledizione.. ma non riusciva, c'era qualcosa di strano, forse un'altra forza all'opera.
Sapeva che sua madre si nascondeva nella palude, ma non il luogo preciso, inoltre quel luogo era enorme, pericoloso ed era facilissimo perdersi.
Zorestrel però le aveva donato un medaglione, che a suo dire l'avrebbe condotta lungo la strada giusta, anche se non sapeva come.
Osservando lo strano pendaglio rotondo, capirono con orrore che poteva trattarsi dell'Occhio della strega.
Le chiesero di accompagnarli, ma si rifiutò, e offrì loro il pendaglio.
Con i loro tipici modi diplomatici la...convinsero, e si diressero verso le paludi con la poveretta legata.
Le Paludi
Individuarono quello che poteva essere un sentiero o comunque una striscia di terreno un po' più solida in quel mare cedevole e melmoso, fatto di alghe e fanghiglie salmastre, coperto da una coltre di bassa nebbia che rendeva tutto piatto e uguale.
L'atmosfera era tetra, la nebbia ovattava i rumori di varia natura che provenivano dalle creature che abitavano quella palude. Esseri guizzanti, o sguscianti, o invisibili sotto la melma.
E le zanzare.. quelle maledette zanzare che non davano tregua.
Si fermarono a studiare l'artefatto, ma senza capirne il funzionamento o come diavolo li avrebbe guidati.
Poteva sembrare una umile collana di viticci intrecciati, che si univano in una sfera ricavata da un..frutto secco e rotondo? O era legno? Lucidato con colori verdi e marroni, ma a ben vedere, ora che sospettavano si trattasse dell'Occhio della Megera, ci vedevano un vero occhio umano, trattato o vetrificato in qualche modo.
Non sembrava comunque molto utile per capire dove dirigersi.
Si affidarono così all'affinità con la natura di Breena, che provò a guidarli lungo le vie più sicure, ma alla fine della giornata non avevano ancora avvistato nulla di interessante o nessun segnale rivelatore della presenza della Strega.
Si accamparono, e durante la notte il riposo fu interrotto da alcuni troll, che per fortuna vennero depistati da uno stratagemma magico di Dhorna prima che si avvicinassero troppo al campo.
Ripresero a vagare per la palude, assillati dalle zanzare e disorientati dalle nebbie, finchè non notarono qualcosa: i resti di un focolare.
Era il loro.
Avevano viaggiato in tondo.
Aran tirò fuori di nuovo l'occhio. Teneva quello strano amuleto per l'estremità della funicella, lasciandolo dondolare e scrutandolo per capire quale diamine fosse la chiave. Forse si illuminava? Telepatia?
Poi notò che se lo ruotava in una direzione qualunque, comunque l'occhio incastonato girava mantenendo una direzione ben precisa.
Una bussola!
Una specie di dannata, orribile e disgustosa bussola!
Ripresero il cammino, cercando di mantenere la direzione in cui l'occhio guardava, e dopo mezza giornata tornarono a mettere i piedi su sprazzi di sentiero più solidi..anche se mezzo sprofondato e con parecchi bivi.
Da una vecchia torretta d'avvistamento, Breena vide più a nord le rovine di un piccolo tempio. Era la prima traccia di civiltà da 2 giorni. Ed era la stessa direzione puntata dall'occhio.
Evitarono le zone più velenose e mefitiche, facendo ampie deviazioni, fino a finire (a causa della solita brama di tesori o oggetti luccicanti a dire il vero) nelle grinfie, o meglio nei tentacoli di un Otyugh.
Sconfitto quel fastidioso mangiatore di detriti, proseguirono fino a sentiero, ora più ampio, che portava dritto alle rovine.
Qualcosa di invisibile ed enorme però era in agguato, e camminava avanti e indietro, come se pattugliasse la zona d'ingresso.
Si avvicinarono piano e con un sortilegio di dissoluzione della magia annullarono l'invisibilità di una enorme mostruosità bipede simile ad un incrocio tra un umanoide e un rospo demoniaco: uno Slaad.
Uno Slaad verde, per la precisione. E si trattava di un avversario formidabile... ma Violet suggerì che serviva Zorestrel doveva esser perchè lei aveva preso la sua Gemma del Controllo..una pietra preziosa che, si diceva, si trovava originariamente nel cervello degli slaad...
Barattarono così la libertà dello Slaad, promettendogli che avrebbero strappato la gemma dalla megera per restituirgliela, col passaggio incolumi.
Non so se fu fortuna, la benedizione di qualche divinità o solo l'abilità oratoria, ma la cosa funzionò
Avanzarono dunque salendo gli alti scalini su una collinetta dove sorgeva un piccolo tempio in rovina..un po' stretto come nascondiglio per Zorestrel, e infatti una volta spalancata l'antica porta, nella sala sorretta da imponenti colonne di granito nero e consumato dal tempo, notarono subito una larga scalinata che scendeva nel sottosuolo, vero cuore di quelle rovine...
Se l'Occhio della Megera aveva anche poteri divinatori e scrutatori come sospettavano, di sicuro si era già preparata alla loro visita...
Prestando attenzione a eventuali trappole, iniziarono a esplorare.
La fine di questa storia si avvicinava...
Nessun commento:
Posta un commento